La Campania capitale dei reati ambientali anche quando il Covid ha imposto la chiusura di ogni attività. Nel 2020 la regione continua ad indossare la maglia nera secondo quanto riporta Legambiente nel suo dossier. 

"Nell'era Covid-19, il virus 'ecomafia' continua a contaminare la Campania. Con 5.457 reati accertati di illegalità ambientale nel 2020, al ritmo di 15 reati al giorno, seppure con una leggerissima flessione degli illeciti (92 in meno rispetto al 2019), ma un incremento delle persone denunciate (ben 654, pari al 15,5% in piu), degli arresti, più che raddoppiati (50 contro i 24 del 2019) e dei sequestri (131 in più nel corso del 2020), la Campania si conferma la regione dell'ecomafia a livello nazionale". Sono i numeri che si leggono nel report di Legambiente, 'Ecomafie 2021', dove l'associazione illustra "le storie e i numeri della criminalità ambientale in Campania".

Disastrosa la fotografia della situazione: "In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati 90 clan attivi in tutte le filiere analizzate: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell'economia circolare". La Campania registra il numero più alto di reati in applicazione della legge 68 del 2015 sugli ecoreati, nel 2020 raggiungono quota 280 (+ 77% rispetto lo scorso anno), con 216 persone denunciate e 3 arrestate, coinvolgendo 7 persone giuridiche e con un valore di beni sequestrati di oltre 25 milioni di euro.

Per l'associazione "la corruzione è lo strumento più efficace e diabolico per agevolare la commissione dei reati ambientali. Con effetti devastanti sulla tenuta socioeconomica del paese e sulla stessa giustizia ambientale, poiché si basa sulla sistematica alterazione delle regole democratiche, umiliando merito, virtù e giustizia, consegnando risorse ambientali e bellezza dei territori nelle mani sporche di corrotti e corruttori".

Continua a crescere il numero di inchieste censite da legambiente sulla corruzione in ambito ambientale: in campania nel periodo di rilevazione, che va dal 18 ottobre 2020 al 15 settembre 2021, sono state 65, con 277 persone denunciate, 194 arrestate e 282 sequestri. Spostando il conto all'inizio del 2010, anno in cui è incominciato il censimento, la campania conquista anche in questa filiera il primato nazionale con ben 165 inchieste intercettate dai radar di legambiente, gli arresti 785, le denunce 980, i sequestri 196.

Dal report anche la preoccupazione per il "fuoco doloso". A livello nazionale ben l'82% della superficie bruciata e il 54,7% dei reati si concentrano tra Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. La classifica provinciale degli incendi scoppiati nel 2020 vede a livello nazionale la provincia di Avellino al sesto posto per numero di reati accertati: 161 tra incendi dolosi, colposi e generici.

Infine, da Legambiente uno sguardo alle "operazioni sospette" ovvero ai possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei canali dell'economia legale. Secondo l'unità di informazioni finanziaria presso la Banca d'Italia, che riceve le segnalazioni di operazioni sospette (sos) da banche, notai, commercialisti e poste, nella provincia di avellino nel 2021 sono aumentate del 20% le segnalazioni sospette: 723 mentre erano 604 nel 2020.

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