Niente De Luca ter, in Campania si riparte daccapo. E il PD dice: "Si apre una fase nuova". Che da Palazzo della Consulta tirasse una cattiva aria Vincenzo De Luca sembrava aspettarselo. Ieri aveva reagito con un silenzio gelido a una domanda dei cronisti sull'attesa della sentenza, oggi ha cancellato la prevista partecipazione a un convegno. La sentenza che boccia la legge regionale campana sul terzo mandato irrompe sulla scena politica locale rimescolando le carte e indebolendo De Luca, ma guai a credere che il presidente uscente non possa, e non voglia, giocare le sue carte: la Corte Costituzionale gli impedisce di correre per la presidenza, ma non - ad esempio - di scendere in campo con una sua lista (se ne ipotizza persino il nome, "A testa alta") a sostegno di un nome di sua stretta fiducia.
    Il commento a caldo dello sconfitto non si fa attendere: "Accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti. La buona notizia è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti".
    Il Pd nazionale, che da mesi ripete di non volere un De Luca ter a prescindere dalla Consulta, stasera accoglie con sollievo la decisione della Corte che evita il rischio di un De Luca candidato presidente contro il centrosinistra. Il commissario campano Antonio Misiani rinnova l'apertura al dialogo con i deluchiani: "Ora abbiamo la responsabilità di aprire tutti insieme, anche con chi ha guidato la Regione in questi anni e con il partito campano, una pagina nuova". Probabile che inizi un confronto tra la segreteria dem e gli uomini del governatore, per trovare un nome che corra per Palazzo Santa Lucia con un'ampia coalizione e, possibilmente, il sostegno di una "lista De Luca". Oppure rottura totale, liberi tutti e strada spianata al centrodestra.
    Centrodestra che intanto affila le armi. In attesa di scegliere il candidato presidente, il forzista Fulvio Martusciello lancia immediatamente la campagna acquisti nel fronte avversario: "Forza Italia è pronta al dialogo con tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un percorso con De Luca e che da oggi possono sentirsi liberi di fare scelte diverse". Una scommessa su uno sgretolamento del fronte deluchiano, le cui dimensioni però saranno tutte da valutare.
    Nel centrosinistra intanto continua la pre-campagna elettorale di Roberto Fico, nome più probabile su cui puntare per un'ampia alleanza sul modello di quella guidata da Manfredi a Napoli. Forse non è un caso che il sindaco e l'esponente del M5s partecipino, insieme, a un convegno del Pd locale. Il suo sarebbe uno dei nomi sicuramente più sgraditi a De Luca, ma da stasera il potere di veto del governatore uscente potrebbe essere meno decisivo. (ANSA).

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