E' stata presentata stamane in Consiglio regionale la proposta di legge depositata lo scorso dicembre per l'istituzione della 'Misura Integrativa Regionale di sostegno al Reddito e politiche per l'Inclusione Sociale Attiva' (Mir).

La consigliera Maria Muscarà, del gruppo misto, ha ricordato le lotte di Movimenti cittadini e campani verso il Mir, tra cui la petizione popolare consegnata a luglio al presidente del Consiglio regionale con migliaia di firme di cittadini campani. Alla conferenza stampa erano presenti sia la maggior parte delle componenti associative, sindacali e politiche del Comitato di scopo (Cobas, Laboratorio Sud, Rifondazione Comunista, Pci) sia una delegazione di ex-percettori del reddito di cittadinanza di Napoli e provincia.

E' stato ricordato "che a novembre 2023, dai dati INPS, emerge - rispetto al mese precedente alla sospensione del reddito di cittadinanza avvenuta da luglio in poi - un'esclusione di oltre quarantaquattromila nuclei familiari campani che a livello di beneficiari coinvolti corrispondono a circa 75 mila persone che non hanno più ricevuto il reddito", ricorda Rosario Marra del Comitato di scopo.

Si tratta della popolazione di un capoluogo di provincia come Caserta, cifra che spinge Muscarà e il Comitato a chiedere con urgenza la discussione in Consiglio regionale "cercando tutte le convergenze possibili anche perché, dai dati del bilancio di previsione 2024-26, i soldi ci sono ed è soprattutto un problema di volontà politica".

A conferma della possibilità di una forma di reddito di cittadinanza regionale, è stato ricordato che in questi giorni in Puglia si stanno facendo le domande per il "reddito di dignità" costituente anch'esso una misura di contrasto alla povertà complementare a quelle nazionali.

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