Campania in zona gialla, ma pronta nuova stretta nei fine settimana
Il governo prepara un altro decreto dal 7 gennaio
03-01-2021 | di Redazione
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Almeno un altro mese difficile. Non si esce dai divieti per fermare l'epidemia. Chi sperava in un ritorno alla normalità si sbaglia. La Campania dall'8 gennaio sarà zona gialla. Il governo Conte, però, pensa ad una stretta in tutta Italia per ogni fine settimana fino a febbraio.
Quindi il regime delle festività natalizie accompagnerebbe i campani per tutti weekend. E, nel caso, le nuove regole non siano pronte potrebbe scattare un decreto ponte dal 7 al 15 gennaio.
Il governo pensa di prevedere ogni fine settimana lo stop ai movimenti tra i comuni se non per ragioni di salute e lavoro. Negozi, ristoranti, centri commerciali e bar chiusi.
In base ai dati di mercoledì scorso finirebbero subito in zo
na arancione almeno tre Regioni (Calabria Liguria e Veneto) - e proiettate verso il rosso nei monitoraggi successivi - altre tre sarebbero in bilico perché superano l'1, ma non nell'estremo più basso della forchetta (Basilicata, Lombardia e Puglia) e altre tre si candiderebbero alle restrizioni con i dati della prossima settimana, già ballando di pochissimo sotto la soglia di 1 (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche).
L'idea di rafforzare la zona gialla in tutta Italia. Si prenderà in prestito il modello delle feste fissando per un mese, fino dunque alla prima settimana di febbraio, una zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi. Chiusi dunque negozi, ristoranti, bar, vietata la circolazione se non per ragioni motivate. Uno sforzo che servirebbe anche a mettere a regime il pessimo inizio della campagna vaccinale, troppo lento (dalla Calabria alla Lombardia, le percentuali sono ancora bassissime).
A questo si affiancheranno nuovi limiti ai movimenti regionali per tutti e, forse, limitazioni all'orario di apertura di alcune attività commerciali sull'intero territorio nazionale.
Lo decisioni in un vertice di governo i capidelegazione, probabilmente già stamattina. Di certo, la crisi politica non aiuta lo sforzo per contenere la terza ondata. Ma il tempo stringe e il Covid, così come gli ospedali e il personale medico impegnato in prima linea, non attende le verifiche di governo.
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