La Campania è prima nella lista delle Regioni per accorpamenti di istituti. Sono 146 le fusioni previste per il 2024/25. Inevitabile il taglio dei collaboratori Ata che è stimabile in 500 unità e si somma alla cancellazione di 292 dirigenti.

La tabella proposta per le fusioni di istituti è sul tavolo della Conferenza delle Regioni per trovare un’intesa entro maggio 2023, altrimenti il ministero dell’Istruzione deciderà entro giugno.

Gli accorpamenti riducono non solo i dirigenti, ma anche i collaboratori scolastici. Le tabelle ministeriali per l’organico riducono il personale necessario all’aumentare della dimensione dell’istituto. Ad esempio, la fusione di un istituto scolastico di 400 studenti e un plesso secondario con un istituto più grande di 800 studenti con due succursali, ridurrà i bidelli senza giustificazione dato che il lavoro da pulire e sorvegliare non cambia. Prima della fusione, la scuola più piccola aveva 7 collaboratori scolastici, la scuola di 800 studenti 12. Dopo la fusione, l’istituto con 1200 studenti avrà 14 collaboratori scolastici invece dei 19 iniziali.

Le fusioni sono concentrate sopratuttto nel Mezzogiorno, con il 70% del totale. La necessità di procedere all'accorpamento degli istituti è dovuta al forte calo demografico. Le Regioni del Sud di fronte ai tagli proposti dal ministero proveranno a fare fronte comune soprattutto per scongiurare il peggioramento del servizio. In base alla legge di bilancio saranno decisi quest’anno, entro il 30 novembre, ed entreranno in vigore nell’anno scolastico 2024/25 ma già dal prossimo settembre molti istituti si troveranno a dover condividere il dirigente scolastico.

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