Incidente probatorio per i parcheggiatori omertosi che cancellarono il video dell’omicidio di Maurizio Cerrato. Alessandro e Pierluigi Savarese, indagati a piede libero per favoreggiamento, nella mattinata di domani saranno di fronte al gip del Tribunale di Torre Annunziata Maria Concetta Criscuolo per rendere dichiarazioni che saranno poi cristallizzate.

Il loro ruolo è stato ritenuto dagli inquirenti omertoso e reticente. Nelle ore successive alla tragedia del 19 aprile nel loro garage in via IV Novembre, Pierluigi Savarese era stato contattato da Giorgio Scaramella, una delle quattro belve che causarono la morte del 61enne. Dopo aver ricevuto varie pressioni decise di eliminare dal database le immagini del vile agguato al custode degli Scavi di Pompei, ammazzato con una coltellata al torace per motivi di parcheggio dinanzi alla figlia 20enne Maria Adriana.

Una ricostruzione davvero agghiacciante, che ha delineato in pieno l’ambiente omertoso nel quale è avvenuto l’efferato delitto. Solo grazie a una perizia tecnica da parte della Procura di Torre Annunziata il video è stato recuperato. Ed è stata così fatta piena luce su quanto avvenne in quella terribile ora nel garage dei Savarese.

Attualmente sono ancora in carcere Giorgio e Domenico Scaramella e Antonio Cirillo. Quest’ultimo inflisse la pugnalata mortale a Cerrato. Sul luogo era presente anche Francesco, il papà dell’assassino, ora ai domiciliari dopo la decisione del Riesame.

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