Caos al San Leonardo. L'Asl: “Anziani morti erano ricoverati in barella”
L'Azienda fornisce la sua versione dei fatti. "Non erano esterni al pronto soccorso. La situazione è questa da giorni"
11-11-2020 | di Redazione
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“Gli anziani deceduti erano ricoverati e non esterni al pronto soccorso”. Dopo il caso scoppiato all’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove questa notte sono morte 4 persone a causa del Covid, c’è stata subito la risposta da parte dell’Asl Na 3 Sud.
L’azienda sanitaria ha così fornito la sua versione dei fatti. “Come tanti ammalati si trovavano in attesa di trovare una camera e un posto letto adeguato alle loro condizioni di malati gravi di coronavirusi. Erano infatti ospitati in barella. Ormai la situazione è questa da giorni. Abbiamo abbiamo ammalati su barelle, sulle sedie, su strapuntini, ovunque si possano tenere in osservazione per somministrare loro cure e non rispedirli a casa”.
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Per l’Asl Na 3 Sud alle volte è difficile anche risalire all’età e alla provenienza dei pazienti. “''I medici e gli infermieri dovrebbero fermarsi e andare in cerca delle cartelle cliniche, ma nessuno si ferma. Non possono esaudire queste richieste perché non hanno il tempo per farlo, lo sottrarrebbero alle cure di altri ammalati''.
''Sono in contatto con i vertici dell'Asl Na 3 Sud ininterrottamente - commenta il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino - Quanto accaduto la notte scorsa e quanto sta accadendo da giorni rappresentano una tragedia dopo l'altra per l'intero comprensorio. Stiamo assistendo a scene di guerra che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili in tutta la Campania. Se ci sono responsabilità a livello regionale o sanitario presto o tardi emergeranno. Adesso l'obiettivo deve essere quello di alleggerire prima possibile la pressione sull'ospedale. La curva dei contagi non accenna a fermarsi e continua a salire, gli operatori sono stremati. È l'ennesimo giorno di dolore per il nostro territorio. Rechiamoci in ospedale solo per le emergenze, se si hanno sintomi da Covid non facciamoci prendere dal panico e restiamo in contatto con il nostro medico curante''.
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