"Il Comune di Torre Annunziata ha già fatto la sua scelta in tempi non sospetti, schierandosi per un sistema pubblico di gestione dell'acqua con una delibera di Consiglio del 2010. Sosterremo ancora questa battaglia, ma non fermandoci alla sola demagogia. Il nostro è un ruolo d'impulso, per il resto c'è la legge e va rispettata". E' serafico il sindaco oplontino, Giosuè Starita, nell'intervenire stamattina all'accesa assemblea pubblica svoltasi a Palazzo Criscuolo su uno dei temi più caldi del momento: la legittimità o meno della riscossione delle tariffe Gori 2006-2011.

Riscossione per adesso differita al 28 dicembre 2014, come richiesto alla stessa società di gestione dal Commissario Straordinario dell'ATO 3. Recupero stabilito in 4 quote annuali: il 50% dell'importo da addebitare in un'unica soluzione; la restante parte da suddividere nelle bollette 2015, 2016 e 2017.

Una specie di pasticcio all'italiana, insomma, tanto da far insorgere comitati cittadini, associazioni di consumatori e sindaci dei Comuni del sarnese-vesuviano. Una rappresentazione emblematica della rabbia popolare si è vissuta proprio oggi, al Comune di Torre Annunziata, dove, alla presenza del deputato grillino Luigi Gallo e del Presidente regionale di 'Federconsumatori', Rosario Stornaiuolo, sono stati distribuiti ai cittadini moduli di reclamo per richiedere l'annullamento di "fatture illegittime in quanto - si legge nel documento - il credito vantato dalla GORI s.p.a. è parzialmente prescritto, essendo i crediti relativi a canoni idrici soggetti al termine di prescrizione quinquennale".

"Pertanto - ha concluso l'avvocato Domenico Luca Matrone, responsabile della sede Codacons di Scafati - consiglio di contestare in ogni caso le fatture ante 2012 e soprattutto di richiederne il rimborso, ove siano già state pagate o la Gori ne avesse effettuato la compensazione con la restituzione del canone di depurazione".

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