“Matteo giustizia per Mario”. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini è giunto questa mattina a Somma Vesuviana per i funerali di Mario Cerciello Rega, carabiniere ucciso venerdì scorso a Roma dall’americano Lee Elder Finnegan.

Assieme a lui hanno presenziato, tra i vari, anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, i ministri Elisabetta Trenta (Difesa) e Sergio Costa (Ambiente), il presidente della Camera Roberto Fico, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, in rappresentanza del presidente Alberti Casellati, il sindaco di Roma Virgina Raggi e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Folta anche la rappresentanza dell’arma, accolta dal primo cittadino Salvatore Di Sarno, con a capo il comandante generale Giovanni Nistri.

APPLAUSI PER SALVINI. Il Ministro degli Interni è stato applaudito al suo ingresso nella chiesa di Santa Maria del Pozzo. Poi al termine della funzione, dopo un breve colloquio con Rosa Maria, moglie di Mario Cerciello Rega, si è diretto verso la sua auto ricevendo altre parole di incoraggiamento. Da “Matteo solo tu puoi dare giustizia a Mario” a “Tolleranza zero per gli assassini”.

Salvini ha stretto la mano ai presenti, ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale.

 

L’INTERVENTO DI DI MAIO. Luigi Di Maio è giunto in chiesa poco dopo l’arrivo del feretro di Mario Cerciello Rega. Poi è andato via senza incontrarsi con Salvini.

Queste le sue parole su Facebook: “Un Carabiniere che, al di fuori del servizio, accompagna in ospedale una mamma e sua figlia, in un momento di bisogno. Quando la donna e la piccola escono, dopo una lunga notte, con loro sorpresa trovano Mario ad attenderle. Voleva riaccompagnarle a casa. Questo era il Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. È un momento di profondo dolore. Rendiamo grazie al sacrificio di questo giovane uomo, servitore dello Stato, servitore di tutti noi. Ciao Mario, grazie per il tuo insegnamento. Siamo e staremo sempre vicini alla tua famiglia".

L’ATTACCO DI LA RUSSA. Infine, duro l’attacco di Ignazio La Russa, con una particolare stoccata alla foto di Lee Elder Finnegan, bendato nella caserma dei carabinieri durante l’interrogatorio. “E’ importante non dimenticare questo sacrificio. In Italia il giorno dopo si è subito pronti a gettare fango sulle forze dell’ordine. C’è chi è stato bendato per tutta l’eternità e non per cinque minuti”.

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