Carabinieri infedeli: “L’appuntato Acunzo avrebbe potuto commettere atti sconsiderati contro il boss Casillo”
La rivelazione fu fatta dall’avvocato De Caprio al colonnello Toti. Le difese chiedono la registrazione dell’incontro
25-05-2021 | di Redazione
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Rapporti tesi tra carabinieri. Si è discusso anche di questo nel corso del controesame sostenuto dal colonnello Luca Toti. L’ex comandante della compagnia di Torre Annunziata ha evidenziato le figure del luogotenente Francesco Vecchio (assolto con rito abbreviato) e l’appuntato Sandro Acunzo, uno dei tre imputati assieme a Pasquale Sario e Gaetano Desiderio.
“Tra di loro vi erano dei rapporti poco distesi. Soprattutto Vecchio non era molto stimato anche da Pasquale Sario. A mio avviso in quel periodo voleva soltanto accreditarsi con me. Successivamente mi fornì anche due numeri sequenziati che erano riconducibili a Sandro Acunzo. Fu intercettata anche una conversazione tra quest’ultimo e il boss, ma venne fuori che l’appuntato sapeva di essere ascoltato”.
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Successivamente Toti parla dell’incontro avvenuto a ridosso del Ferragosto del 2010 al Vomero con Giovanni De Caprio, in seguito rivelatosi come l’avvocato del boss Francesco Casillo. Anche questa volta il tramite fu il luogotenente. Il legale voleva denunciare Acunzo perché gli doveva dei soldi e svelò anche di un rapporto piuttosto al limite con ‘a vurzella. “L’appuntato avrebbe potuto commettere atti sconsiderati verso di lui”.
Quell’incontro fu integralmente registrato da Toti, che in quel momento stava indagando per la procura militare proprio sulla condotta dell’appuntato Acunzo.
Le difese hanno chiesto l’acquisizione del file audio, ma il collegio del Tribunale di Torre Annunziata (oggi guidato dal giudice monocratico Francesco Todisco per assenza di Luisa Crasta) ha risposto in maniera negativa.
Il processo proseguirà il primo giugno. Il prossimo teste a essere ascoltato sarà il maggiore Lorenzo Marinaccio.
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