Udienza infuocata nel processo sui carabinieri infedeli al Tribunale di Torre Annunziata. E’ proseguito, dinanzi al giudica Iannone, il controesame del generale Andrea Paris, ex comandante del Nucleo Carabinieri.

Il teste ha risposto alle domande di Antonio Marino, difensore del maggiore Pasquale Sario, sull’ormai noto sequestro di droga avvenuto nel porto di Napoli nel corso del gennaio del 2009.

Vari sono stati i momenti concitati, con il giudice che ha dovuto redarguire l’avvocato della difesa, il quale si è anche scusato al termine del suo intervento.

Il legale ha posto più volte l’indice sul preavviso delle 13,10, che parlava di un sequestro di 350 kg. Un quantitativo diverso rispetto a quello che era stato comunicato da Paris. “La firma su quel documento non è mia e non era mio compito leggerlo”.

Particolare attenzione anche sulla pesatura, avvenuta soltanto ore dopo rispetto al ritrovamento. “E’ stato lo stesso Sario a riferirmi che non c’era possibilità di effettuare quest’operazione al porto. E fu stesso lui a dirmi che la stima si aggirava attorno ai 300 kg. Accanto a lui c’erano due borsoni pieni di cocaina e lui tirò fuori un panetto. Però non ho mai saputo il quantitativo preciso”.

Il generale ha ricordato come soltanto dopo le 16, ben 4 ore dopo la conferenza stampa indetta dal generale Maruccia del Comando Provinciale, sia venuto a sapere da Sario che il carico era soltanto di 257 kg. “Per tale ragione mi arrabbiai molto- Perché la differenza era decisamente esagerata”.

Infine l’avvocato Marino ha chiesto la relazione del maggiore De Bari, all’epoca in servizio a Sorrento, sul fermo di una vettura strettamente legata all’appuntato Sandro Acunzo avvenuto nel luglio del 2009. Con la possibilità di poterlo ascoltare come teste.

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