Carcere, i detenuti al 41bis hanno diritto ad almeno 4 ore d'aria
Consulta toglie limite di due ore, parere contrario di Palazzo Chigi
18-03-2025 | di Redazione

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Anche i detenuti reclusi in regime di 'carcere duro' del 41 bis hanno diritto ad almeno quattro ore d'aria al giorno, e non solo a due ore, come stabilito nel trattamento di 'miglior favore' in vigore per i detenuti comuni e introdotto dalla Riforma dell'Ordinamento penitenziario del 2018. Lo ha stabilito la Consulta, sollecitata a pronunciarsi su questo argomento dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari che aveva ricevuto un reclamo da G. B., difeso dall'avvocato Valerio Vianello Accorretti e un detenuto al 41 bis nel carcere di Sassari dove gli veniva concesso di usufruire di solo due ore d'aria quotidiane.
In particolare, la Corte costituzionale nella sentenza n. 30, ha rilevato che "l'ampliamento delle ore della giornata in cui i detenuti in regime speciale possono beneficiare di aria e luce all'aperto contribuisce a delineare una condizione di vita penitenziaria che, non solo oggettivamente, ma anche e soprattutto nella percezione dei detenuti, possa essere ritenuta più rispondente al senso di umanità". Resta la prerogativa della direzione del carcere e dei magistrati di sorveglianza di ridurre le ore d'aria a due "per giustificati motivi" o per detenuti sottoposti "a sorveglianza particolare".
L'Avvocatura dello Stato, in rappresentanza di Palazzo Chigi, si è inutilmente battuta per chiedere la limitazione a due ore della socialità all'aria aperta, sostenendo che il paletto è "frutto di un ragionevole bilanciamento tra i diritti del detenuto in regime differenziato e le esigenze di sicurezza", e che sebbene la norma in questione non garantisca con certezza l'assenza di contatti illeciti tra i detenuti, tuttavia, "riducendo le ore d'aria, si riducono le probabilità di tali contatti".
Invece, ad avviso della Consulta, dal momento che al 41 bis le ore d'aria sono fruite all'interno di un gruppo di persone molto ristretto (non più di quattro, e quindi solo anche tre o due), "opportunamente selezionato dall'amministrazione penitenziaria", il limite massimo di due ore al giorno non è ragionevole in quanto "mentre comprime, in misura ben maggiore del regime ordinario, la possibilità per i detenuti di fruire di luce naturale e di aria, nulla fa guadagnare alla collettività in termini di sicurezza, alla quale viceversa provvede, e deve provvedere, l'accurata selezione del gruppo di socialità, unitamente all'adozione di misure che escludano la possibilità di contatti tra diversi gruppi di socialità". Così il limite di delle due ore è stato dichiarato incostituzionale.
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