Carmela Gionta, la sorella del superboss, si gioca tutto al Riesame: "Sono innocente"
Settimana cruciale per le donne dei Valentini. In 4 sperano nella scarcerazione
29-08-2015 | di Salvatore Piro

VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Vuole almeno ottenere i domiciliari a inizio settembre Carmela Gionta (69 anni, in foto), la sorella di don Valentino, fondatore dell’omonimo clan di camorra egemone a Torre Annunziata, e in carcere dallo scorso 22 luglio con le accuse di usura e estorsione aggravate dal metodo mafioso. Sarà l’ottava sezione del Tribunale della Libertà a decidere entro giovedì prossimo sull’istanza appena depositata dal legale della donna, l’avvocato Salvatore Irlando.
Per la DDA di Napoli Carmela Gionta di fatto gestiva le ormai esigue casse di un clan decimato dagli arresti, con i suoi capi storici tutti al 41-bis; secondo l’inchiesta coordinata dal pm Antimafia Pierpaolo Filippelli i proventi illeciti venivano spesso reimpiegati nell’usura, con le vittime costrette a restituire a donna Carmela i soldi prestati con interessi di circa il 120% annui (e tra l’8-10% mensili).
Omicidio Morione, fucile in casa: scarcerata la moglie del rapinatore
Il Riesame annulla l'ordinanza emessa dal Gip, torna in libertà Valentina Gallo
Proprio un diverbio sulla gestione della cassa comune sarebbe stato al centro del “raid” punitivo organizzato ai danni di Carmela Gionta e a luglio scorso dalle altre donne dei Valentini: Nunzia Caso (moglie di Aldo, il boss poeta), Gemma Gionta (figlia di Aldo e Nunzia) e Pasqualina Apuzzo (mamma di Nunzia, nonna di Gemma). Tutte arrestate lo scorso 11 agosto con le accuse di tentato omicidio e associazione di tipo mafioso. Tutte, ora, in attesa del verdetto del Riesame che si pronuncerà invece già tra tre giorni sulla loro scarcerazione.
Sondaggio
Risultati
