“Così non si va avanti”. Il rincaro energetico sta colpendo praticamente tutte le categorie commerciali. In tanti rischiano di non poter aprire più. E Torre Annunziata non ha fatto certo eccezione. Dopo la crisi dovuta alla pandemia Covid, si è aggiunta quella dell’aumento degli alimenti dopo la crisi in Ucraina e quello successivo di gas e elettricità.

Alcune categorie, come vari ristoranti, sono ancora in attesa dell’arrivo dei consumi dell’estate. Ma il salasso è praticamente scontato. Chi, invece, già sta pagando la crisi sono gli alimentari.

“Proviamo a stringere la cinghia, non serve aumentare i prezzi se non c’è consumo”. A riferirlo è Ciro Guida, titolare di Vapoforno ‘900 in corso Vittorio Emanuele. A lui è giunta una bolletta elettrica di 2600 euro, un aumento di più del 100% rispetto a un anno fa. “Per fortuna utilizziamo poco il gas e per questo abbiamo contenuto i danni. Purtroppo anche noi dobbiamo far fronte a questo momento di grande difficoltà. Però non ha senso aumentare i costi. Con impegno facciamo fronte alla situazione. Basti pensare che avremmo bisogno di più manodopera, ma siamo costretti a dovercene privare per limitare i costi”. Scongiurato, quindi, almeno per il momento l’aumento del pane.

Per i negozi che vendono generi alimentari il quadro risulta ancor più complicato. “Basti pensare che il prezzo anche dell’olio di semi di girasole è arrivato alle stelle”. A dirlo è Giuseppe Manto, presidente di Confcommercio Torre Annunziata e titolare assieme alla sorella Raffaela delle salumerie Emmelunga in centro città. “Ci chiediamo fino a che punto si possa portare avanti questo scenario. Sono arrivate bollette della luce di ben oltre 2mila euro e anche noi aspettiamo quelle dell’estate che avranno anch’esse cifre astronomiche”.

IL DATO. Da qui ai primi sei mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro. Lo stima l'Ufficio Studi di Confcommercio.

Tra i settori più esposti ai rincari energetici, il commercio al dettaglio, la ristorazione, la filiera turistica, i trasporti che, a seconda dei casi, registrano rincari delle bollette fino a tre volte nell'ultimo anno e fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia. Complessivamente, la spesa in energia per i comparti del terziario nel 2022 ammonterà a 33 miliardi di euro, il triplo rispetto al 2021 (11 mld) e più del doppio rispetto al 2019 (14,9 mld).

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