L’attuale maggioranza esprime la propria netta e totale contrarietà al progetto presentato, in ragione della volontà di costruire prospettive diverse per quell’area e per l’intera porzione di costa che va dal porto alla foce del Sarno”. È la parte finale del comunicato dei sei gruppi consiliari di Torre Annunziata (PD, NUOVO CENTRO, NCD, PSI, Orgoglio Campano, Torre del Valore) che sostengono il sindaco Giosuè Starita. Un comunicato ricco di errori e imprecisioni che non permettono di chiarire la linea che l’attuale amministrazione intende seguire per il recupero della fascia di costa.

GLI ERRORI. “La maggioranza sull’intera vicenda relativa all’area portuale, prima ancora degli interventi finanziati con il Decreto di accelerazione della spesa inerenti il dragaggio, il completamento della bretella e la bonifica della spiaggia della Salera, SI E’ GIA’ ESPRESSA, in particolare, con due atti amministrativi”. A sostegno, poi, le due delibere, una del 2 luglio 2002 e l’altra del 25 febbraio 2012. Salta all’occhio che l’attuale maggioranza, che dice di essersi già espressa, in realtà, non si è affatto pronunciata. Questa amministrazione è stata eletta a maggio del 2012 e la maggioranza attuale è al governo dal 2013, in seguito al ribaltone di due anni fa. Sebbene alcuni consiglieri siano evergreen (Ascione, Donadio, Ricciardi solo per citarne alcuni) e, salvo qualche periodo, stanno a Palazzo Criscuolo dalla metà degli anni ’90, è naturale quindi che questa maggioranza non ha nulla a che fare con le delibere di cui si parla.

LE OMISSIONI. Sono certamente il capitolo più consistente e si palesano fin da subito nelle parole dei rappresentanti nella pubblica assise. “È bene precisare che l’area sulla quale insiste la progettazione è sottoposta ad una serie di vincoli urbanistici e paesaggistici che, in un recente passato, non hanno consentito nemmeno la realizzazione di opere pubbliche”. Quali sono le opere pubbliche di cui si parla? E quali i vincoli che hanno impedito queste opere? Ci sarà sicuramente qualche parere contrario che poteva essere citato.

“La delibera di consiglio comunale del 2 luglio 2012 che prevedeva l’ampliamento ed una migliore organizzazione delle attività attualmente ospitate nel nostro scalo”. È il primo dei due atti citati che, come l’altro, non si trova su ‘Amministrazione Trasparente’ per una lettura. Chi si è preoccupato di redigere il comunicato per conto della maggioranza, a meno di ricordare a memoria tutte le delibere approvate degli ultimi anni, e dando quindi per scontato che abbia fatto una ricerca, avrebbe aiutato la trasparenza nella pubblica amministrazione se avesse allegato al comunicato le delibere di cui si parla.

“La delibera di giunta comunale 22 del 25 febbraio 2012 con la quale è stato approvato il piano di attuazione della pianificazione dell’area portuale”. Come il precedente, anche questo deliberato è irreperibile sul sito istituzionale. Impossibile verificarne il contenuto per il quale si potrebbero solo azzardare ipotesi fondate sul nulla.

Un comune cittadino per recuperare gli atti comunali potrebbe impiegare 30 giorni o anche di più. Considerando che la conferenza dei servizi sta il 26 novembre, molto prima quindi, argomentare la propria posizione cintandoli ma di fatto omettendoli non rafforza quella totale contrarietà che dicono di esprimere.

Nella confusione generale che regna da quando è scoppiato il ‘caso Salera’, eccetto un’unica voce fuori dal coro, le opposizioni, consiliari ed extra, che si dicono agguerrite sui social, di fatto, non vanno oltre la digitazione di post e comunicati seduti alla scrivania.

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