'Caso INPS', la UIL si ravvede e si schiera contro la chiusura
Continua la querelle degli uffici di Torre Annunziata. Intanto il sindaco Starita ha messo a disposizione anche la villa confiscata di via Andolfi
27-07-2015 | di Raffaele Perrotta

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“Criticità e contrarietà per la chiusura della sede INPS di Torre Annunziata”. È quanto hanno espresso il segretario generale della UIL Campania, Anna Rea, ed i segretari generali di categoria della UILPA e UIL Pensionati, Pierluigi di Benedetto e Massimo Sabatino.
Nonostante i sindacati confederali avevano avallato la chiusura degli uffici di via Castriota, chiusi ormai dal 16 luglio scorso, adesso la UIL ed i dirigenti si ravvedono e fanno un passo indietro. “In un territorio fortemente popolato come quello oplontino la sede INPS costituisce un baluardo di welfare e vicinanza alla cittadinanza”, ha affermato Rea che ha continuato: “La chiusura va rivista e ripensata dall’Ente nazionale, analizzando anche le ripercussioni che si avranno sul territorio”.
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Riprendendo gli ultimi episodi di una saga che ormai dura da inizio anno, il sindaco ha messo a disposizione, oltre i 3 stabili del Penniniello, di via Isonzo e di Piazza Pace, anche la casa di via Andolfi confiscata alla camorra e data in gestione al Comune.
“La UIL Campania – continua il segretario regionale – insieme alla categorie UILPA e UILP metteranno in campo tutte le azioni affinché la ‘questione INPS’ di Torre Annunziata venga affrontata”.
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