"L’atteggiamento assunto dalle organizzazioni sindacali a ridosso, tra l‘altro, di grandi eventi non fa assolutamente bene alla città di Pompei.  Le chiusure, improvvise e immotivate, vanificano in un attimo l’azione intrapresa dalla Soprintendenza archeologica, dallo staff del Grande Progetto Pompei e dall’Amministrazione comunale che assieme e con fatica stanno lavorando perché Pompei venga percepita come un’unica, sinergica città.

Di fronte a queste posizioni così nette resto letteralmente esterrefatto e comprendo, oltre che condividere, la rabbia del Ministro Franceschini. Riconosco che l’area  archeologica presenti ancora diverse criticità, ma condanno senza mezzi termini la reazione delle forze sindacali. Auspico al più presto un incontro con il ministro Franceschini e il sovrintendente Massimo Osanna per affrontare con decisione tutte le problematiche legate all’area archeologica. Sono certo che una collaborazione continuativa e fattiva tra Comune, Sovrintendenza e Ministero sia la sola e unica strada per risolvere alla radice le questioni ancora in sospeso e scongiurare ulteriori e inutili mortificazioni al Paese intero".

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I sindacati: “Osanna sapeva”

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