La Castellammare laboratorio politico diventa anche cartina di tornasole per le vicende amministrative. Il dato definitivo vede, nella città amministrata da Nicola Cuomo, De Luca vincere col 38,99 davanti a Caldoro col 37,02. Buona affermazione di Valeria Ciarambino terza col 18,39%. Si difende bene in casa Salvatore Vozza col 4,32% mentre ai minimi termini l’affermazione di Marco Esposito con lo 0,65%. Se qualcuno voleva trasformare il voto regionale in una sorta di referendum sul pd, il partito del sindaco squassato dalle divisioni interne, deve ricredersi. Il partito di Renzi, infatti, ottiene il 24,2% ed è il primo partito seguito da Forza Italia che si attesta al 20,2%. Terzo partito cittadino il Movimento Cinque Stelle con il 17,9%. Completano l’analisi anche i dati per preferenza in città: campione di quelli che sono stati gli schieramenti ed i capibastone chiamati a sostenere questo o quel candidato.

Il più votato in assoluto è il grillino Luigi Cirillo che porta a casa nella sua Castellammare 1309 preferenze. Seguito a ruota da Carlo Longobardi che, per Forza Italia, ottiene 1187 preferenze. Il derby in casa Pd tra Raffaele Topo e Mario Casillo vede, a Castellammare il primo prevalere con 1043 voti su 1021. Un derby da valutare anche in ottica Comune dal momento che Mario Casillo è stato da sempre sponsor di Nicola Cuomo, sindaco che oggi si gioca la delicata partita sul bilancio. Tra gli stabiesi candidati buona l’affermazione di Alfonso Longobardi che porta a casa in città 320 preferenze, mentre per Ncd Pasquale Sommese con 600 voti supera lo stabiese Giorgio Piccirillo che si ferma a 413. Poco più dietro Severino Nappi con 408 voti.

Prima in città nella sua lista anche Olimpia De Simone con 169 preferenze per Campania Libera. A Lorenzo Esposito, candidato locale di Fratelli d’Italia, vanno 688 preferenze mentre Tonino Scala, candidato con Sinistra al lavoro si piazza primo della sua lista con 509 consensi. Resta da capire come la vittoria di De Luca, il buon risultato del Pd e le affermazioni personali di Topo e Casillo (che in queste settimane si sono spesi per la soluzione del caso Castellammare) riescano a far quadrare i conti all’interno di un centrosinistra dilaniato dalle divisioni. Con l’ex capogruppo Iovino (casilliano doc) a fare la guerra, ormai aperta e senza quartiere, al sindaco Cuomo (altro casilliano doc). La chiave di tutto, però, potrebbe stare proprio nella sconfitta del centrodestra e nella volontà di Antonio Pentangelo, attualmente consigliere della città metropolitana, di non affondare il colpo sull’amministrazione Cuomo mettendo insieme i dissidenti. Pena l’addio all’incarico di consigliere metropolitano. Ipotesi, casi e valutazioni che saranno fatte a Palazzo Farnese nel pomeriggio di oggi quando si voterà il bilancio.

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