“Ci hanno etichettato come camorriste, ora che la verità è venuta fuori chiedano scusa”. Non ci sta Teresa. Dopo giorni, settimane di silenzio, ora vuota il sacco e chiede giustizia.

Le mamme della scuola “Salvati” di Castellammare di Stabia avevano denunciato gli abusi sessuali nei confronti dei ragazzi da parte dalla professoressa di sostegno. Ora sono soddisfatte per l'arresto della donna, e pretendono le scuse. Nei giorni seguenti all'aggressione della prof da parte dei genitori, nessuno prese le loro parti, mostrando invece solidarietà alla docente che finì al pronto soccorso.

Le mamme dei ragazzini abusati affermavano che, venute a conoscenza delle chat che rivelavano i rapporti tra la docente e i figli, la docente doveva essere allontanata. Ad esasperarle era stata la lentezza degli organi scolastici che avevano ritenuto di non dover agire solo sulla loro parola, dovendo attendere l'esito delle indagini.

Con l’arresto di questa mattina è cambiato tutto. "A chi non ha creduto, a chi si è girato dall'altra parte a chi ci ha dato delle camorriste, bestie e bugiarde, chiedete scusa. Giustizia è stata fatta. Se avessi l’occasione di parlare con questa insegnante le direi di vergognarsi. Soprattutto pensando a quanto detto nei confronti delle piccole vittime, forze nella vana speranza che la verità non fosse mai venuta a galla”.

Qualcosa però a Teresa ancora manca ed è il timore che gli altri ragazzi della scuola (e non solo, ndr) possa crescere quel sentimento di sfiducia nella scuola che deve accogliere e formare e che oggi invece si trova al centro di un caso nazionale: “Ho parlato con i miei figli – ha concluso Teresa - ho detto loro di non perdere la fiducia negli insegnanti perché non si può condannare un’intera categoria sulla base di uno sbaglio di una singola persona. Avremmo potuto in massa portare via i nostri figli da quella scuola, ma sappiamo che ci sono tantissimi altri docenti in gamba, anche se la scuola non ci ha ascoltate. Abbiamo passato un brutto Natale, i nostri piccoli hanno fatto la consueta recita di fine anno a porte chiuse, perché agli occhi di tutti noi eravamo i criminali, mentre invece chi ha sbagliato ora fatica a chiederci scusa”.  

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