Castellammare, Adolfo Greco condannato a otto anni
Il pm Cimmarotta ne aveva chiesti 12 per l'imprenditore stabiese
16-11-2021 | di Redazione

VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Il Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ha condannato a otto anni di reclusione l'imprenditore di Castellammare di Stabia Adolfo Greco accusato dalla DDA di Napoli (sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta) di essere in rapporti criminali con i clan stabiesi e dei Monti Lattari.
Due le estorsioni, aggravate, di cui è stato ritenuto responsabile: l'assunzione del nipote boss Paolo Carolei, e un'altra estorsione in concorso nei confronti dell'imprenditore di Agerola Giuseppe Imperati. Inflitto anche il pagamento di 8mila euro. Il Giudice ha anche condannato a nove anni e sei mesi di reclusione, e al pagamento di 9mila euro, sempre nell'ambito del cosiddetto "Processo Olimpo",
Processo Olimpo. Chiesti 12 anni a Greco: “Non è una vittima, è amico dei clan”
La requisitoria del pm Cimmarotta: 15 anni per il boss Luigi Di Martino
Luigi di Martino, il reggente del clan Cesarano che rispondeva di una estorsione ai danni di Adolfo Greco e anche di essere il mandate della bomba fatta esplodere davanti all'ingresso del supermercato della catena "Sole 365" di Castellammare di Stabia. Inflitti, anche, sei anni e due mesi e sei anni e tre mesi, rispettivamente, a Michele (che dovrà anche pagare 5200 euro) e Raffaele Carolei (per lui saranno 5500 gli euro da pagare), fratelli del boss Paolo, coinvolti in una estorsione. Infine, sei anni e sei mesi sono stati comminati a Umberto Cuomo ritenuto un factotum del clan Afeltra per un' estorsione ai danni del titolare del supermercato "Sole 365".
Sondaggio
Risultati
