Il Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ha condannato a otto anni di reclusione l'imprenditore di Castellammare di Stabia Adolfo Greco accusato dalla DDA di Napoli (sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta) di essere in rapporti criminali con i clan stabiesi e dei Monti Lattari.

Due le estorsioni, aggravate, di cui è stato ritenuto responsabile: l'assunzione del nipote boss Paolo Carolei, e un'altra estorsione in concorso nei confronti dell'imprenditore di Agerola Giuseppe Imperati. Inflitto anche il pagamento di 8mila euro. Il Giudice ha anche condannato a nove anni e sei mesi di reclusione, e al pagamento di 9mila euro, sempre nell'ambito del cosiddetto "Processo Olimpo",

Luigi di Martino, il reggente del clan Cesarano che rispondeva di una estorsione ai danni di Adolfo Greco e anche di essere il mandate della bomba fatta esplodere davanti all'ingresso del supermercato della catena "Sole 365" di Castellammare di Stabia. Inflitti, anche, sei anni e due mesi e sei anni e tre mesi, rispettivamente, a Michele (che dovrà anche pagare 5200 euro) e Raffaele Carolei (per lui saranno 5500 gli euro da pagare), fratelli del boss Paolo, coinvolti in una estorsione. Infine, sei anni e sei mesi sono stati comminati a Umberto Cuomo ritenuto un factotum del clan Afeltra per un' estorsione ai danni del titolare del supermercato "Sole 365".

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