“Non c’è tempo da perdere, il centro antico e la zona collinare sono a rischio: l’amministrazione comunale si attivi subito per il dissesto idrogeologico”. Così Gaetano Cimmino, leader del centrodestra in consiglio comunale a Castellammare di Stabia, a poche ore dall’assise che vede, tra i punti all’ordine del giorno, proprio la questione del dissesto idrogeologico.

“Poco tempo fa Castellammare è stata indicata come una delle zone maggiormente a rischio – ha continuato Cimmino – e ne abbiamo riprova ad ogni temporale che si abbatte sulla città. La zona collinare pende come una spada di Damocle sul centro storico: basta chiacchere, basta litigi interni al partito di maggioranza e nella stessa amministrazione del sindaco Antonio Pannullo. Già negli scorsi anni risulta che sono stati persi milioni di fondi per il dissesto e l’immobilismo sui temi importanti non è più un’opzione percorribile. Cosa aspetta l’amministrazione? Attende catastrofi per poi individuare i colpevoli?”.

“Abbiamo già portato in assise questioni importanti come l’urbanistica e ora insisteremo su dissesto idrogeologico e termalismo. – ha aggiunto Vincenzo Ungaro, capogruppo consiliare di ‘Prima Stabia’ – Diciamo basta alla demagogia, come qualcuno della maggioranza che ha inteso sottolineare di aver scritto una lettera alla sua stessa amministrazione, ora ci vogliono fatti concreti e solo chi governa può arrivare a produrre delibere e decreti”.

“Bisogna muoversi per il bene e la sicurezza di tutti i cittadini. – hanno sottolineato Cimmino e Ungaro – Ci risulta che l’Autorità di Bacino abbia aumentato il livello di rischio per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di attenta manutenzione e di nuove opere idrauliche per mettere in sicurezza la città. Ad ogni pioggia le acque che dalla zona collinare scendono giù, a causa del forte dislivello, raggiungono forti velocità. Si tratta di una questione che in passato è stata affrontata con le ‘vasche borboniche’ che rallentano le acque. Da allora, però, le cose sono in parte cambiate. Anche il nostro territorio è soggetto a fenomeni come le cosiddette ‘bombe d’acqua’. È una corsa contro il tempo: se il Comune ha a disposizione fondi è ora di utilizzarli con progetti seri".

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