De Luca riattivi la vendita per asporto. Lettera aperta di Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare, al governatore della Campania. La richiesta del primo cittadino stabiese è un grido d'aiuto per le tante attività, chiuse da più di un mese, che potrebbero ricevere una boccata d'ossigen. Questo il post.

"Ho scritto una lettera al governatore De Luca per chiedere di valutare la riattivazione della vendita per asporto per le pizzerie e le pasticcerie. Questo servizio, d’altra parte, con tutti gli adeguati dispositivi di protezione, potrebbe dare respiro ad un numero notevole di lavoratori che oggi rischiano di andare incontro al fallimento e non andrebbe a turbare gli equilibri correlati al rispetto delle norme per il contenimento del coronavirus.

Le consegne a domicilio avvengono già regolarmente sul territorio attraverso i corrieri, i postini, i volontari e svariati supermercati che hanno attivato il servizio per ridurre le file e i potenziali assembramenti nei pressi degli esercizi commerciali. Ebbene, l’asporto per pizze e dolci, già attivo nel resto d’Italia, andrebbe proprio nella direzione di evitare assembramenti in strada, dato che ridurrebbe le uscite per l’approvvigionamento alimentare, oltre a garantire la ripresa di attività di fondamentale importanza per la tutela di svariate categorie di lavoratori oggi in grave emergenza economica e sociale.

È evidente che le consegne a domicilio debbano avvenire con tutte le dovute precauzioni in materia di limitazione del contagio, mediante pagamenti online e corrieri dotati di mascherine, guanti monouso e ogni dispositivo di protezione per evitare contatti pericolosi per la salute dei clienti.

In questa fase più che mai è necessario consolidare la sinergia istituzionale, perché i cittadini hanno bisogno di sentire la presenza forte delle istituzioni al proprio fianco. A tutti stiamo chiedendo il massimo sforzo per uscire da questa situazione di emergenza, consapevoli che il nostro dovere consiste nel garantire in primis la tutela della salute pubblica e l’attivazione di misure efficienti per evitare pesanti contraccolpi sul futuro di ogni singola persona. E accanto all’emergenza sanitaria, c’è un’emergenza sociale che già sta esplodendo in maniera consistente sul nostro territorio.

Riaprire alcune tipologie di attività, quindi, vuol dire anche dare una boccata di ossigeno ad una categoria di lavoratori che andrebbero a riattivare il ciclo economico evitando di finire sul lastrico. Stiamo combattendo una battaglia importantissima per salvare la vita dei nostri cittadini, ma ci stiamo anche preparando a gestire una fase altrettanto delicata, per evitare che l’impatto economico delle misure restrittive metta in ginocchio tante famiglie che non potrebbero più disporre di un reddito utile per la propria sopravvivenza". -


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