Castellammare. Crac Multiservizi: patteggiano in cinque, altri cinque vanno a processo. Il giudice Antonio Fiorentino, del tribunale di Torre Annunziata, accoglie le richieste dei pm Maria Benincasa e Silvio Pavia.

Hanno patteggiato ieri 3 anni di reclusione Franco Rossi, geometra di Chieti ritenuto la “testa di legno” dell’ex manager della partecipata, M. B.; un anno e mezzo il consulente Felice Marinelli, nonché Giancarlo Addezio e Pietro Volpe; infine 11 mesi (tutti con pena sospesa) L. A. C..

Affronteranno invece il processo tutti gli altri: M. B. (accusata di bancarotta per induzione, concussione e peculato, e per la quale non c'è ancora il concordato sulla propria richiesta di accordo transattivo da 190mila euro); il testimone di nozze dell’ex sindaco stabiese Luigi Bobbio, Francesco De Vita. E poi Mario Paolella, Massimo Cajati e Simone Di Meo.

Accolte infine le richieste delle parti civili: il Comune di Castellammare di Stabia, assistito dall'avvocato Emilio Longobardi, e la curatela fallimentare della Multiservizi (il commercialista Vincenzo Sica), che hanno presentato ieri mattina la loro nota spese in aggiunta ai concordati.

Secondo la Procura di Torre Annunziata, era stata messa in atto una vera e propria opera di “spolpamento” delle casse societarie dai consulenti nominati dall'amministrazione comunale, all'epoca dei fatti guidata dal sindaco Bobbio.

Il buco di bilancio da circa 30 milioni di euro della partecipata «Castellammare di Stabia Multiservizi spa», azienda in house che si occupava della gestione e dello smaltimento dei rifiuti in città, portò poi la società a fallire. Per l’inchiesta, al fallimento contribuirono anche diverse e "ricche" consulenze esterne.

 

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