Due sospensioni, della durata di otto mesi, dalle professioni di commercialista e di avvocato, e un obbligo di dimora a Napoli, sono stati notificati dalla Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia a due consulenti della Multiservizi spa, società a totale partecipazione pubblica che si occupa della gestione del servizio rifiuti nel comune di Castellammare di Stabia, finita in dissesto. I due consulenti - Marco Vallario e Giancarlo Addezio - sono indagati, a vario titolo, per bancarotta fraudolenta e per peculato. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, la società è stata completamente impoverita attraverso un collaudato sistema di incarichi fittizi, in molti casi doppiati e triplicati.

Secondo quanto riporta una nota della Procura, Vallario, tra l'altro, avrebbe percepito oltre 80mila euro per una consulenza legata alla concessione di un mutuo per la quale non è stato rintracciato alcun atto di conferimento dell'incarico. Le fatturazioni per le consulenze fittizie venivano, inoltre, clonate riportando però date diverse e i pagamenti della Multiservizi ai professionisti avvenivano regolarmente malgrado la forte posizione debitoria della società nei confronti dell'Erario e dei fornitori. Secondo gli inquirenti, in sostanza, dall'ottobre del 2010 all'ottobre del 2013, i vertici della società, hanno messo in campo una "sistematica e preordinata azione di annientamento della società partecipata" provocando un "buco" da 28 milioni di euro e il conseguente collasso.

Lo scorso mese di gennaio finirono in manette i "colletti bianchi" della giunta dell'ex sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio: M. B., commercialista, nominata amministratore unico il 18 ottobre del 2010 e poi passata al ruolo di direttore generale fino al 14 gennaio dello scorso anno (per la quale sono cessate le esigenze cautelari); Franco Rossi (anche per lui sono cessare le esigenze cautelari) nominato amministratore della Multiservizi il 28 aprile del 2011; il commercialista Felice Marinelli e Francesco De Vita, nominati, il 30 settembre del 2010, il primo come consulente del Comune in materia societaria e, in contemporanea, consulente della Multiservizi Spa, in pratica, secondo gli investigatori, cumulava due incarichi identici (con previsione di compenso superiore a 50mila euro per il primo e 150mila per il secondo).

B. e Rossi avrebbero fatto avere a Massimo Cajati, all'epoca dei fatti vice direttore generale della partecipata, consistenti somme come "rimborsi spese".

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