“Castellammare non è Las Vegas. La dolce vita l’avrei fatta in giro da altre parti a Capodanno. Non ci furono pranzi il 30 o cene il 31 dicembre coi soldi dei cittadini. Mangiammo in quattro una sola volta da ‘Patraniello’. Spendemmo 90 euro in tutto”.

Francesco De Vita (nella foto), il superconsulente dell’ex sindaco stabiese Luigi Bobbio, a capo della ‘cabina di regia’ creata in Comune nel 2010 per “recuperare i 17 milioni di euro persi sul contratto di quartiere”, si difende così oggi in tribunale al processo che lo vede alla sbarra con l’allora primo cittadino PdL e Vincenzo Battinelli, ex dirigente degli Affari Generali di Palazzo Farnese: abuso d’ufficio e peculato, i reati contestati a vario titolo ai tre.

Luigi Bobbio è presente anche oggi in aula. Barba incolta, giacca grigia ed occhialini blu. L’ex magistrato è attentissimo alle parole dette ai giudici da De Vita, suo vecchio amico e testimone di seconde nozze. Il clima è teso. L’accusa contesta più volte ‘imprecisioni’ e dettagli dimenticati da De Vita, che risponde a tono. Con voce alta: “Io al primo interrogatorio non avevo nessuna carta in mano”. Gli avvocati insorgono. C’è una pausa nell’esame dell’imputato. Si riprende nel pomeriggio. Gli animi sono più distesi.

Il superconsulente (pagato circa 40mila euro a trimestre per un incarico di 16 mesi, ndr) finì ai domiciliari nel 2013. Per il Gip Emma Aufieri del Tribunale di Torre Annunziata non si trattò “di compiti svolti per il Comune, bensì di soggiorni e cene di piacere”. De Vita, oggi, spara a zero pure sui ‘modi’ usati dai pm nel corso del suo interrogatorio di garanzia: “Volevo interromperlo, il clima era nervoso. I pm quasi mi saltarono addosso parlando del Capodanno a Castellammare. Non si fittarono 4 stanze, non è vero. Che ero un playboy con 4 donne? Ne fu presa una sola, ma  per 4 notti”.

“Fu Bobbio – continua - ad insistere perchè restassi in città. Avevamo un Ufficio contratti che non riusciva a chiudere neppure la gara per il gas ed il sindaco voleva a tutti i costi anche risolvere i problemi dei rifugiati politici. Sapete quanti ce n’erano a Castellammare? 70 e tutti dal Corno d’Africa, presi di mira dalla camorra due anni dopo. Capisco che per Salvatore Vozza era un problema. Ma Bobbio era un sindaco del fare”.

Al centro dell’inchiesta, aperta dalla Finanza e continuata in Procura, i presunti 5823 euro spesi per 24 pernottamenti al ‘Crowne Plaza’ di Castellammare di Stabia, come pure i rimborsi erogati in occasione della Festa dell’8 dicembre: “Anche qui – risponde De Vita – pranzammo in cinque il giorno prima al ristorante con 125 euro. Forse c’era pure Bobbio. Il sindaco quel giorno convocò la ‘cabina’. La riunione finì tardi, l’ultimo treno era alle 19:30 e Bobbio mi chiese di restare per la notte. Era un giorno importante per Castellammare. I fuochi si spostavano dai Quartieri con infiltrazioni camorristiche alla spiaggia. Il giorno dopo presi il treno e me ne tornai a Roma”.  

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