Castellammare di Stabia. “Scossone” giudiziario a Palazzo Farnese tra i banchi dell’opposizione: Massimiliano De Iulio, 43 anni in foto, consigliere comunale di Castellammare di Stabia, andrà sotto processo accusato di estorsione. De Iulio è risultato eletto alle ultime Amministrative con la lista “Stabia in Strada”, civica a sostegno del candidato sindaco della coalizione di centrodestra Gaetano Cimmino. Raccolse 494 preferenze. 

L’INCHIESTA. Secondo la Dda di Salerno, De Iulio avrebbe preso parte al clan Ridosso-Loreto di Scafati, con una presunta estorsione consumata ai danni di un imprenditore. I fatti risalgono al 2009 e 2010, quando il 43enne non era ancora consigliere comunale. Il clan Ridosso-Loreto farebbe capo a Romolo Ridosso e al pentito Pasquale Loreto.

IL PROCESSO. Nell'ambito del processo sono coinvolte in totale 15 persone (all’inizio gli indagati, invece, erano 22). Eccole: Pasquale Loreto e il figlio Alfonso, 30 anni; Alfonso Morello di Torre Annunziata, detto ’o balanzone, e suo fratello Giuseppe; Romolo Ridosso, 56 anni, di Scafati, con i figli Salvatore, Gennaro e Luigi; Luigi Ridosso (fu Salvatore), Antonio Palma di Boscoreale; Francesco Sorrentino, alias Ciccio ’o campagnuolo, di Scafati; Antonio Romano, originario di Casalnuovo ma residente a Pompei; Michele Imparato di Boscoreale; Carmine Di Vuolo e proprio Massimiliano De Iulio, entrambi di Castellammare di Stabia.

All'ultima udienza, il gup di Salerno ha rinviato a giudizio dinanzi al tribunale di Nocera Inferiore Salvatore Ridosso insieme con Francesco Sorrentino. E poi: Antonio Palma, Michele Imparato, Carmine Di Vuolo e Antonio Romano, accusati a vario titolo di usura ed estorsioni. Insieme con i sei che hanno scelto il rito ordinario, altri nove imputati (tra i quali il politico stabiese) hanno chiesto il processo con rito abbreviato.

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