Asili Nido ai privati e altre questioni sollevate dall'ex sindaco Salvatore Vozza e dai Democratici e progressisti. ‘’Occorrerebbe rivedere la scelta di  affidare per 14 anni le strutture degli asili nido a realtà esterne. Noi pensiamo, infatti , si tratti di una scelta, anche  in ragione del lungo periodo previsto, che   spetti al nuovo Consiglio  Comunale assumere decisioni cosi impegnative in un settore che coinvolge bambini e famiglie’’, dicono. Puc, Asili Nido e Rifiuti sono tre temi che meritano attenzione e risposte. Democratici e Progressisti, come già evidenziato nella conferenza stampa del 20 gennaio 24,e nei diversi documenti inviati in questi due mesi ai vari livelli Istituzionali e alle forze sociali   è ‘’convinto  che ci siano temi che avrebbero bisogno di risposte. Si tratta di aspetti che se affrontati, anche in queste settimane prima del voto, farebbero compiere passi in avanti alla città’’.

‘’Su uno strumento importante come il Puc è indispensabile che si faccia chiarezza sulle procedure adottate, sui contenuti, sulle modifiche e i chiarimenti richiesti dagli Enti sovra ordinati, nonché  sui tempi di adozione. La città ne ha discusso poco, la partecipazione e il coinvolgimento erano  e sono, invece,  essenziali per costruire soluzioni e scelte condivise. Senza quest’atto di programmazione del territorio davvero le proposte e gli obiettivi rischiano di incontrare seri ostacoli che ne ritarderanno l’attuazione’’.

Altro tema caldo resta quello sulla gestione dei rifiuti ‘’abbiamo già posto domande con la nota del 25 agosto 2023. Chiedevamo, per un appalto così delicato, tra le altre cose, in un settore così esposto, con le valutazioni riportate dal Prefetto: le ragioni per le quali non erano stati fatti anche più tentativi per favorire un’adeguata partecipazione e concorrenza; perché non era stata realizzata la sede operativa e legale a Castellammare, nonostante ciò  fosse previsto nel bando di gara. PROBLEMA TUTT’ORA NON RISOLTO. La sede, infatti, utilizzata dal “nuovo operatore” è sempre quella vecchia e disagiata di Sant'Antonio Abate, dell’operatore “uscente“; le misure e strategie  che si pensava  di adottate per raggiungere la  soglia prevista del 56%di raccolta differenziata nel primo anno . PROBLEMATUTT’ORA NON RISOLTO (abbiamo raggiunto appena  il 47-48%).

‘’Queste preoccupazioni  ci spingono ancora a chiedere al Rup e al  DEC (direttore esecutivo del contratto) nominato dai Commissari - figura chiave per verificare l’andamento dell’appalto -  se hanno  riscontrato inadempienze contrattuali gravi e come valuta quelle concernenti la sede e al mancato raggiungimento delle percentuali per la  differenziata.  E ancora domandiamo se è vero, per il tipo di appalto posto in essere,  che  il Comune sta pagando l’umido 170 euroa tonnellata (meno il ribasso di gara) quando gli altri Comuni stanno conferendo alle piattaforme a  meno di 120 € a tonnellata. Se si è richiesto,  poiché sembra che non si possa modificare il canone solo per il primo anno, una revisione in diminuzione dell’importo. Se le cifre sono esatte appare evidente che il Comune, con le tonnellate mensili di umido che produce, sta sborsando soldi  in più rispetto ad altri Comuni che hanno dato in appalto il solo servizio di raccolta e spazzatura, riservandosi di stabilire rapporti diretti con le piattaforme.
Ci preme anche sapere, inoltre, considerata l’estrema delicatezza del tema del lavoro, come si sta procedendo alla sostituzione del  personale che sta andando  in pensione, e se risulta che  sono sostituiti con lavoratori impegnati in appalti di altri Comuni.

 

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