Laureato in sociologia con 110 e lode. Catello Romano, uno dei 4 killer di Gino Tommasino, nella tesi ammette di aver commesso altri due omicidi per i quali non era mai stato processato. "Non so perché ho sparato anche contro Federico Donnarumma", scrive nella tesi discussa ieri nel carcere di Catanzaro.  Nell'esucuzione del duplice omicidio la vittima designata era Carmine D’Antuono. I due furono uccisi il 28 ottobre del 2008.

"Mi chiamo Catello Romano. Ho 33 anni e sono in carcere da 14 anni ininterrotti. Ho commesso crimini orrendi e sono stato condannato per diversi omicidi di camorra. Quella che segue è la mia storia criminale" comincia la tesi di cui oggi scrivono Repubblica e Mattino. Nel frattempo l'uomo di Scanzano si è anche convertito alla religione islamica e fa un percorso religioso. 

Si legge come un romanzo, ma racconta episodi drammatici realmente accaduti, la tesi di laurea in “Sociologia della sopravvivenza”, dal titolo “Fascinazione criminale”, che Romano ha discusso ieri a Catanzaro, nel penitenziario dove sta scontando trent’anni di reclusione per l’assassinio del consigliere comunale del Pd di Castellammare di Stabia Luigi Tommasino. Di cui scrive "non sono state diradate tutte le nebbie".

L’esponente politico fu ucciso il 3 febbraio del 2009 mentre era in auto con il figlio. All’epoca dei fatti Romano era uno degli uomini del clan d'Alessandro assoldati per gli omicidi. Ma sul movente di quell'esecuzione nella sua tesi di laurea ancora non c'è scritto nulla. 

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