Castellammare. Il Procuratore capo di Torino, Armando Spataro, in città per il suo "no" al referendum
Dibattito sulla riforma costituzionale all'hotel "Miramare". Il magistrato sfida il premier Renzi
22-11-2016 | di Redazione
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Castellammare di Stabia. Armando Spataro sfida Matteo Renzi. Giovedì prossimo, 24 novembre, alle ore 18.30, il Magistrato sarà a Castellammare di Stabia, all’hotel "Miramare", come relatore del convegno: “Il referendum sulla riforma della costituzione”, organizzato dall’osservatorio sociale che ha sede presso la parrocchia del Carmine. Tutto a pochi giorni dalla visita di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e convinto sostenitore del "si", in un fronte che annovera tra le sue fila anche il sindaco della città delle acque, Antonio Pannullo.
IL TOUR. Il Magistrato, capo della Procura della Repubblica di Torino, si è schierato apertamente per il "no" al referendum, ma soprattutto per rivendicare il diritto dei Magistrati ad intervenire nella questione referendaria. Il duello col Presidente del Consiglio dura ormai da mesi, un botta e risposta mediatico. Spataro sta girando la penisola in lungo e in largo. La settimana scorsa è stato ad Asti e a Follonica, proclamandosi “magistrato cittadino” e come tale legittimato ad esprimere le sue opinioni. “Non si può parlare – ha detto - di inopportunità, salvo che un magistrato aderisca a manifestazioni di partiti. La Costituzione però non è il manifesto di un partito, né esiste un Governo costituente”. Il premier ha già risposto per le rime: “I magistrati pensino a produrre e a scrivere sentenze”.
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Le somme spettanti sono disponibili presso la Banca Nazionale del Lavoro di via de Mille
LA BIOGRAFIA. Armando Spataro è entrato in magistratura nel 1975. Ha lavorato alla Procura di Milano e poi alla Direzione Distrettuale Antimafia. Nel luglio del 1998 è stato eletto componente del Consiglio Superiore della Magistratura e nel 2002 è tornato a Milano, dove ha coordinato il dipartimento terrorismo ed eversione. Ha pubblicato un’autobiografia professionale dal titolo Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa, prendendo spunto dalla extraordinary rendition dell’imam egiziano Abu Omar, in ordine alla quale i governi Prodi e Berlusconi opposero il segreto di stato su un’operazione coordinata dalla CIA con la collaborazione del SISMI.
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