Quasi mille persone in piazza per protestare contro l’amministrazione Cuomo. Chiedendo la riapertura della villa comunale, lo stop al degrado e le dimissioni della giunta. Una prova di forza della città che, con una manifestazione pacifica (come ripetuto più volte dalle persone al megafono) hanno voluto far ascoltare la loro voce al sindaco Cuomo. Un percorso a piedi partito dall’inizio della villa, continuato lungo corso Garibaldi, passato in via Mazzini. Lì, nei pressi della casa del primo cittadino, i manifestanti hanno anche intonato cori da stadio non proprio “british” nei confronti del sindaco “invitandolo” ad andarsene. In piazza anche i rappresentanti dei cinque stelle con le loro magliette, assenti, invece, altri partiti politici. “Tutti a casa” la richiesta formulata sullo striscione che apriva la manifestazione insieme a “ridateci la villa” chiusa da diversi giorni per lavori. Un corteo nel quale non vi sono stati momenti di tensione ma che ha rappresentato ancora una volta un atto di sfiducia di buona parte della città nei confronti della fallimentare amministrazione comunale guidata da Nicola Cuomo. Salvata in extremis dalla decisione della ditta di riaprire lunedì il cantiere per la villa comunale. Ed è proprio a lunedì mattina che i manifestanti si sono dati appuntamento per capire cosa accadrà. Un corteo contro un’intera giunta e, se possibile, contro un’intera classe politica (quella che amministra la città di Castellammare) è un fenomeno raro in un’epoca di indolenza civile. Eppure Castellammare è scesa in piazza per far capire al sindaco Cuomo, beccato in settimana con parole durissime anche da esponenti illustri dell’intellighenzia stabiese, che o si cambia passo o ci si dimette.

Renato Lembici

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