Castellammare. Inaugurata “La stanza di Imma”. La cognata: “Il suo ricordo ancora più nitido”
Al commissariato di Polizia il taglio del nastro per lo spazio dedicato alle donne vittime di violenza e stalking
23-05-2019 | di Marco De Rosa
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“Il suo ricordo è sempre vivo dentro di me. Grazie a questa iniziativa sono riuscita ad avere un ricordo ancora più nitido di ciò che rappresentava Imma per me. La mia migliore amica più che una cognata. Spero che quanto sia accaduto a lei possa essere d’aiuto ad altre donne”. Con queste parole Mariangela Acampora, cognata di Imma Villani, ha ricordato sua cognata, uccisa dal marito Pasquale Vitiello la mattina di lunedì 19 marzo 2018 a Terzigno.
E’ passato poco più di un anno da quel femminicidio, una giornata che ha riempito di dolore un’intera comunità. Per mantenere vivo il suo ricordo, al commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia è stata inaugurata la “stanza di Imma”, uno spazio in rosa per accogliere tutte le donne vittime di violenza di genere.
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“Abbiamo firmato un protocollo d’intesa – ha spiegato il dirigente del commissariato di polizia stabiese Vincenzo Gioia – per la costruzione di un percorso privilegiato affinché le persone che hanno subito violenze e stalking possano essere accolte in maniera adeguata. Siamo orgogliosi del fatto che la famiglia abbia accettato questa iniziativa”.
Un ambiente studiato per mettere a proprio agio le vittime ed eventuali minori, un giusto spazio creato in un ambiente riservato per le audizioni di donne vittime di violenze, il tutto con la collaborazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Marco Pollione Vitruvio” di Castellammare di Stabia, e del Comune di Castellammare di Stabia.
A fare gli onori di casa Antonio De Iesu neo Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e il presidente del tribunale di Torre Annunziata Ernesto Aghina: “Ci troviamo in un territorio in cui non mancano, purtroppo, vittime di violenza – hanno spiegato nei loro interventi -. La Campania, dopo la Sicilia, detiene il primato di intensità di reati del genere. L’auspicio è che il loro ricordo possa contribuire ad essere di monito per la prevenzione di questi delitti”.
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