Castellammare, la commissione: “Cimmino testimone di nozze di una famiglia di camorra”
La relazione che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale stabiese
11-03-2022 | di Redazione
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Un atto di accusa contro il sindaco Cimmino. Protagonista di quasi quattro anni in cui, con appalti e affidamenti diretti, si sono favoriti i clan e le imprese di parenti di consiglieri e assessori.
A distanza di circa due settimane dallo scioglimento del consiglio comunale stabiese, la relazione del Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, si materializza. Finalmente, da quello che si legge, un dato è certo: l'amministrazione Cimmino è stata sciolta perchè permeata dalla camorra. C'è poco da fare. A nulla possono servire le azioni che stanno mettendo in campo gli ex consiglieri comunali di centrodestra cercando di attribuire le colpe dello scioglimento alle precedenti amministrazioni comunali. Le indagini della commissione partono dal 2018. Amministrazione Cimmino.
Ingerenze della criminalità organizzata sulla macchina comunale e sulle scelte politiche, parenti di camorristi ed amministratori “intercettati” nell'ambito di inchieste degli anni appena passati. Ancora, rapporti di parentela di consiglieri ed esponenti politici che fanno parte del “cerchio magico di comando” a Castellammare. Quattro pagine di estratto che, dal pomeriggio di oggi, circolano nelle chat stabiesi, e non solo. Una sintesi firmata dal Viminale.
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Mancano allegati, le relazioni della commissione d'indagine e del Prefetto di Napoli, ma tant'è. Secondo gli investigatori, da quel che si legge nella relazione ministeriale, sarebbero proprio i rapporti dell'ex sindaco Gaetano Cimmino ad avere portato allo stop anticipato dell'esperienza di governo del centrodestra.
Una su tutte: testimone di nozze di un noto esponente di una famiglia malavitosa che, tra l'altro, è risultata affidataria di appalti pubblici durante l'amministrazione Cimmino.
Affidamenti a ditte in odore di camorra, gestione dei servizi cimiteriali, gestione della sosta e rifiuti. Anche questi sono i settori passati al setaccio dalla commissione d'indagine e le anomalie, negli affidamenti e nella gestione poi dei servizi, non sono poche.
Tanti gli episodi “di malaffare” messi a rinforzo della proposta del Ministro poi accolta dal Consiglio dei Ministri. Anche la gestione degli abbattimenti delle opere abusive, ordinati e non eseguiti, o degli sgomberi degli immobili occupati abusivamente. Gli uffici comunali, a proposito di un immobile, avevano addirittura dichiarato l'inaccessibilità ma, a seguito di controlli dei Carabinieri su richiesta della commissione di accesso, si è potuto accertare che gli uffici comunali (sindaco compreso,ndr) hanno mentito.
Secondo la relazione del Ministro Lamorgese, che tratteremo analiticamente nei prossimi giorni, a palazzo Farnese e negli uffici comunali la camorra c'era, c'è, ed è pressante. Soprattutto nell'ufficio tecnico.
Ora si attenderanno eventuali ricorsi degli amministratori sciolti per infiltrazioni mafiosa ma, secondo alcune indiscrezioni di voci vicine al centrodestra stabiese, pare che Cimmino abbia fatto già dietrofront su un eventuale tentativo di ribaltare l'esito. Troppo circostanziati gli episodi che lo inchiodano alle sue responsabilità.
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