Castellammare. L’odissea di Francesco Pio: 'Aiutatemi a tifare per la mia Juve Stabia'
Le peripezie del ragazzo disabile: 'Impossibile vedere una partita al Menti in carrozzina'
07-10-2024 | di Marco De Rosa
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“Aiutatemi a tifare per la mia Juve Stabia”. E’ il grido di Francesco Pio, un disabile di Castellammare, costretto sulla sedia a rotelle. Il ragazzo ha inviato una lettera al nostro giornale per raccontare la sua difficile esperienza nel tentativo di assistere alle partite della Juve Stabia, la sua squadra del cuore. La passione per il calcio e l’amore per le “vespe” di Castellammare lo spingono a non voler rinunciare alle gare, ma le difficoltà che incontra lo costringono a una realtà ben diversa.
Nella sua lettera, Francesco spiega come l'accessibilità all'impianto sportivo, lo stadio Menti, sia estremamente limitata. Innanzitutto, la visuale del campo di gioco è compromessa dalla presenza di una doppia balaustra che ostacola completamente la visione del match. "È frustrante essere lì, circondato da altri tifosi, ma non riuscire a vedere nulla di ciò che accade in campo", scrive Francesco, sottolineando la delusione di trovarsi in una situazione che dovrebbe essere un momento di gioia e aggregazione.
Ma le difficoltà non si fermano qui. In caso di pioggia, Francesco lamenta l'assenza di una copertura nei settori riservati ai tifosi diversamente abili. A rendere la situazione ancora più complicata, vi è la presenza di altre persone che stazionano sulle ringhiere, ulteriormente ostruttive per la visuale dei diversamente abili. Francesco, infatti, lamenta che queste situazioni rendono ancora più difficile seguire il gioco. "Non solo non riesco a vedere il campo, ma mi sento anche invisibile e trascurato", afferma con tristezza, mettendo in evidenza il desiderio di essere trattato con dignità e rispetto.
“Lo scorso 14 settembre sono andato allo stadio con mio fratello, anche lui in carrozzina, per assistere al match della nostra Juve Stabia contro il Palermo nel settore Distinti, settore che la società ha individuato non so con quale criterio come luogo preposto ad accogliere i tifosi disabili in carrozzina durante le partite di campionato, e questa che si vede nelle foto è la situazione attuale – scrive nella lettera Francesco Pio -. Non è normale che un settore dedicato ai tifosi disabili in carrozzina sia un settore all'aperto e quindi senza una copertura in caso di pioggia. Non è normale che una persona disabile in carrozzina, nel settore a lui dedicato debba assistere alle partite casalinghe con una tale visuale (in foto, ndr). Infine non è normale che le persone ‘normodotate’ debbano assistere alle partite stando arrampicate sulle ringhiere andando così a ridurre ancora di più la visuale, già pessima, di chi siede ‘comodamente’ in carrozzina. Non è normale che in occasione della partita contro il Pisa un ragazzo disabile in carrozzina molto conosciuto in città sia dovuto salire con la sua sedia a rotelle su in cima alla gradinata dei Distinti per poter assistere alla partita in una maniera decente”.
Francesco Pio chiede, attraverso la sua lettera, un intervento per migliorare l'accessibilità e l'esperienza di tutti i tifosi, in particolare di quelli con disabilità. La sua storia è un esempio lampante di come l'accessibilità sia un diritto fondamentale, non solo in ambito sportivo, ma in ogni aspetto della vita quotidiana.
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