Come dimostrano le analisi dell’università Federico II, la fonte dell’acqua San Giacomo è in perfette condizioni e l’acqua che da essa ne deriva è assolutamente potabile.

Come sanno bene coloro che conoscono le tradizioni stabiesi, alcuni pediatri riconoscono delle proprietà a questa fonte superiore a quelle di diverse acque riconosciute a livello nazionale e vendute in farmacia, per aiutare l’idratazione dei bambini.

Eppure dopo le analisi ancora la fonte non è stata aperta: mancano pochi metri di tubi per metterla in funzione, tubi tagliati da qualche malintenzionato in passato e mai aggiustati.

Parliamo, paradosso della vicenda, di una spesa non superiore a 1000,00 euro: dunque una cifra assolutamente  alla portata delle casse comunali. Perché per tale importo non riapriamo detta fonte?

Perché non ridiamo una speranza al turismo stabiese promuovendo le proprietà curative e organolettiche di un’acqua che il mondo ci invidia? Basterebbe un minimo di impegno e di spesa per risolvere questo problema.

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