Castellammare. Non violentò la figlia 13enne della sua ex compagna: stabiese assolto “perché il fatto non sussiste”. E’ la formula usata dai giudici del Tribunale di Torre Annunziata per chiudere il “giallo” sui presunti abusi sessuali, commessi ai danni di una ragazzina nel 2012 in una casa di campagna della Costiera, nei pressi di Massa Lubrense.

G.d.V., 49 anni di Castellammare di Stabia e senza lavoro stabile, era accusato dal pm di aver violentato la piccola, nata dalla relazione tra la sua ex ed il precedente marito. Troppe, secondo i giudici, “le incongruenze nei racconti e nei ricordi della persona offesa”. Il presunto “orco” di Castellammare, difeso dall’avvocato Antonio De Martino, ha così incassato una sentenza di assoluzione. Per lui, la fine di un incubo.

IL RACCONTO. “Un giorno a scuola mi fece vedere il braccio sinistro. Se l’era tagliato tutto con la lametta. Era un modo per punirsi dopo le violenze. Così, mi disse, si sentiva meglio. Ne parlai alla nostra prof, che subito chiamò la mamma”. Eppure, nel corso del processo, alcune testimonianze erano state agghiaccianti. Come quella dell’amica del cuore della piccola, il cui racconto a scuola portò l’accusa sulle tracce del presunto orco.

“Cristina (nome di fantasia, ndr) da un po’ era strana – aveva raccontato l'amichetta ai giudici -. Cambiava facilmente umore, si tagliava con la lametta, era il modo di punirsi. Mi disse della violenza. Quel giorno rimase da sola in casa col compagno della mamma. Allora io capì tutto e chiamai la professoressa. Dopo, era il mese di maggio, io e lei non ne abbiamo mai più parlato. E’ stata una nostra scelta”. Secondo l’iniziale tesi del pm (che in requisitoria aveva comunque chiesto l’assoluzione dell’imputato) la violenza sarebbe stata consumata dopo che la coppia, ormai scioltasi, nel 2012 si ritrasferì da Firenze in Costiera. 

LA DIFESA DELL’IMPUTATO. Dal suo canto il presunto “orco” si era sempre professato innocente. Anche in tribunale. “Cristina con me si mostrava fredda – così G.d.V., in udienza, lo scorso 21 marzo - . A volte, quando sua madre andava a lavoro, cucinavo io. Le chiedevo cosa vuoi mangiare? Lei nemmeno mi rispondeva, stringeva i denti, mi metteva le mani in faccia e mi spingeva via con forza. Credo che mi odiasse, dandomi la colpa della separazione tra la mamma e il papà”. 

Sugli abusi, invece, l’uomo aveva replicato perentorio alle domande del pm: “Era una bambina, che scherziamo? Io ero quasi depresso e ormai da anni non sfioravo nemmeno la mia compagna. Anche per questo ci siamo lasciati e ho trovato le mie cose giù in garage. Non avrei mai potuto avere un rapporto con una minorenne”. 

 

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"