Sulla Villa Comunale ancora non si conosce la verità”. Tuona così Salvatore Vozza, consigliere di minoranza del gruppo “Per Castellammare” nella riunione in commissione urbanistica, sollecitando la maggioranza su temi che stanno a cuore alla città, sottolineando il ruolo responsabile assunto da tutti i consiglieri di minoranza.

“In questi mesi di lavoro in commissione – ha continuato Vozza - è prevalsa la voglia di approfondire provvedimenti,  di verificare con apertura la realizzazione di opere fondamentali per la città; e di questo non posso, anche a nome del gruppo consiliare ‘Per Castellammare’, che dare atto a tutti i consiglieri, all’assessore, ai funzionari al dirigente del settore urbanistico. Abbiamo provato dall’opposizione, insieme agli altri gruppi, ad avanzare proposte (mozioni, interrogazioni, odg) sia in commissione che in Consiglio. In qualche caso, come per la mozione sull’urbanistica, il testo presentato dalle opposizioni, con il voto di tutti, è stato approvato dal Consiglio. Quello che non dovrebbe accadere però, perché in primo luogo ingannevole nei confronti della città, oltre che lesivo della correttezza dei rapporti tra maggioranza e opposizione, è che non si dia attuazione alle decisioni assunte congiuntamente. Abbiamo dimostrato equilibrio e senso di responsabilità. Abbiamo consapevolezza che si tratti di opere e di realizzazioni utili per la città, nessun gioco allo sfascio, quindi, nessuna contrapposizione preconcetta. Ci ha mosso e ci muove -come a tutti voi, del resto -il bene della città, ma abbiamo capito, anche, che a qualcuno questo modo di fare opposizione dà fastidio, si preferirebbe ad un confronto serio, uno scontro chiassoso e inconcludente”.

Ecco perché in commissione, in qualità di opposizione, il gruppo ha presentato una nota, per capire la direzione verso cui stanno evolvendo le cose. Ecco quindi che si giunge al capitolo Villa Comunale: “I lavori dovevano essere terminati il 15 – continua Vozza- salvo la proroga per eventi atmosferici sfavorevoli; considerando i quali la consegna si sposterebbe al 15 Marzo. Riconosciamo tutti, dopo la revoca dell’appalto alla prima impresa, che completare i lavori in tempo sarebbe stato ed è un compito arduo per chiunque. Ma è anche corretto domandarsi se con lo slittamento al 15 Marzo ce la faremo. Ed è opportuno che qualcuno risponda.  La verità su come stanno le cose deve prendere il posto degli annunci, deve spingere ad avere fiducia che la città comprenda la ragione dei ritardi. E la verità è che se non fosse intervenuta la possibilità, a determinate condizioni, di avere la proroga dalla Regione per la chiusura del cantiere, noi avremmo clamorosamente perso altre risorse, e la Villa per tanto altro tempo ancora non sarebbe stata restituita ai cittadini. Questo stesso ragionamento riguarda anche, in modo diverso tra loro, i cantieri della Casa del Fascio e di Corso A. De Gasperi. Discutere di questo – ha concluso - significa voler fare polemiche, avanzare critiche faziose, o è invece una necessità comprendere cosa è accaduto e quali errori siano stati commessi? Errori che si sono ripetuti, appunto, a nostro avviso anche per la Casa del fascio e per Corso De Gasperi. Sono argomenti questi che abbiamo cominciato a trattare in commissione, e che andrebbero ulteriormente approfonditi''. 

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