CASTELLAMMARE DI STABIA. Di ritorno a casa da una passeggiata in centro prese a pugni sua moglie, poco distante dal Commissariato, e sotto gli occhi del loro figlio minorenne: condannato a 4 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia. Si tratta di S.M., 41enne residente a Castellammare di Stabia.

L'uomo, già ai domiciliari, rispondeva anche di violenza sessuale. Ma i giudici del tribunale di Torre Annunziata ieri lo hanno assolto dall'accusa. Per questo motivo il 41enne ha evitato la pena di 8 anni, richiesta in requisitoria dal pm. Dovrà comunque risarcire i danni alla vittima (parte civile a processo ed assistita dal legale Maria Teresa Iozzino).

L'ARRESTO. Castellammare di Stabia, 10 marzo 2016, prima serata. Una donna, ferita al volto e al collo, si rifugia all'interno del Commissariato di polizia in corso Alcide De Gasperi. Urla e chiede aiuto agli agenti, che prontamente la soccorrono. La vittima finirà poi all'ospedale. Sarà dimessa dopo pochi giorni.

Ai poliziotti racconta di essere stata aggredita a pugni da suo marito, già denunciato dalla donna pochi giorni prima per presunti atti persecutori e violenze. Le forze dell'ordine salgono in macchina, sirene spiegate: è caccia all'uomo. S.M. viene bloccato in corso Garibaldi. Con lui c'è il figlio minorenne della coppia, che poco prima ha visto tutto. Anche i pugni sferrati dal papà al volto della mamma.

L'aggressore finisce in manette, accusato inoltre di rapina. I poliziotti, addosso, gli ritrovano infatti il cellulare di sua moglie. Telefono strappatole, dopo i pugni in viso, per paura che lei chiedesse aiuto.        

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