Il Generale Giorgio Piccirillo sì, anzi no. Anzi forse. L'associazione Stabia in progress attende. Attende di ricevere una risposta domani sera, a Castellammare, dal suo uomo dei sogni. Il candidato che è tornata a corteggiare malgrado il due di picche incassato a gennaio con un sms. "Caro Gianfranco (il nipote ndr) amo Castellammare ma la mia esperienza politica la ritengo conclusa".  Sta di fatto che, però, stavolta un'apertura c'è stata.

"La figura del Generale - spiega il responsabile Antonio Sanges - non solo è di altissimo profilo morale e sociale. Ma soprattutto sintetizza ciò di cui la città ha disperatamente bisogno: legalità, impegno costante e passione politica senza compromessi. Insomma l'uomo giusto per una città devastata". La scelta di correre da soli di Stabia in progress, però, non può essere definita una sorpresa clamorosa.

Certo, essendo lontana dal centrodesta, la lista avrebbe dovuto, come nelle passate amministrative, avvicinarsi al Pd. Ma le ultime vicende del partito democratico stabiese, che da un lato deve difendersi dalle accuse di Cuomo e dall'altro deve trovare coesione al suo interno attraverso l'espressione di un candidato, hanno fatto sì che Stabia in progress si allontanasse del tutto e lanciasse la provocazione.

"Nessuna ammucchiata nel Pd - aveva annunciato Antonio Sanges qualche tempo fa - Se ci saranno, noi ci teniamo alla larga e preferiamo percorrere la nostra strada". Detto fatto. Domani, in occasione del convegno "Sicurezza pubblica in città", sarà premiata una giudice stabiese e a consegnarle il prestigioso riconoscimento sarà proprio l'ex generale dei carabinieri Giorgio Piccirillo: 68 anni, stabiese, residente a Roma, un nipote, Gianfranco appunto, presidente dell'associazione culturale Stabia amore legatissimo a Sanges, e notevolmente seccato dalla politica dopo l'ultima esperienza alle Regionali nelle fila di Ncd.

"Se riuscissimo ad avere il suo sì - commenta l'ex assessore ai lavori pubblici - potremmo riuscire ad assemblare una coalizione forte, che potrebbe comprendere l'area di Nicola Cuomo e, chissà, anche il centro e i moderati".

Piero Accardi


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