Castellammare di Stabia. “Ancora una diffida, ancora tempo perso, ancora rischio di perdere fondi. L’amministrazione comunale non si rende conto dei pericoli che la città corre sulla paralisi dei lavori di corso Alcide De Gasperi: porteremo il caso in consiglio comunale. In città si guarda solo al caso della villa comunale, intanto i fondi per il Palazzo del Fascio sono persi e quelli per corso De Gasperi sono seriamente a rischio”.

Durissima la presa di posizione di Vincenzo Ungaro, capogruppo di “Prima Stabia”, il gruppo dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale a Castellammare di Stabia, nel commentare il nuovo stop al cantiere per la riqualificazione dell’importante strada.

“La telenovela a cui assistono gli stabiesi ormai da tempo è indecente. – ha continuato Ungaro – Il Palazzo del Fascio rappresenta una nuova débacle per un’amministrazione comunale di centrosinistra e il bilancio si aggraverà se non si muove un dito su corso De Gasperi.

Il Comune ha lanciato un altro ultimatum alla ditta, che da cronoprogramma dovrebbe concludere l’opera a novembre. Come opposizione avevamo già preannunciato e avuto sentore di questa eventualità, anche se non abbiamo mai compreso fino in fondo il perché non si va avanti con questo cantiere.

Ciò che si sta realizzando è difforme rispetto al progetto originale, ci sono state varianti in corso d’opera e la sopraelevata che si sta cercando di costruire non potrà mai ottenere l’agibilità. La ditta e l’amministrazione comunale sono coscienti di tutto questo?”.

A fare eco ad Ungaro è Antonio Cimmino, vicecapogruppo consiliare di Prima Stabia. “Il termine ultimo per la rendicontazione, - ha spiegato Cimmino – e per non perdere ancora una volta i fondi europei, è febbraio 2017. Ci si rende conto di quello che sta accadendo, di nuovo, nonostante la drammatica esperienza vissuta con i fondi persi della villa comunale?

L’amministrazione non ha imparato nulla dagli errori del passato, i lavori sul lungomare stanno continuando senza che siano usciti fuori i nomi dei colpevoli del disastro dei fondi. Ora su corso De Gasperi pretendiamo di conoscere i nomi di chi ha autorizzato le varianti e se il Comune ha approfondito le informazioni in merito alla ditta che si sta occupando dei lavori, in termini di affidabilità, vertici e dipendenti. Faremo luce sulla vicenda di corso De Gasperi prima che sia troppo tardi".

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