Castellammare tra i tre peggiori d'Italia per l'emergenza personale. Lo dice un report del sindacato Nursing Up. Ecco le tre realtà tra le più critiche secondo la nostra accurata indagine.
Campania San Leonardo, Calabria Ospedale di Rossano, Sicilia Policlinico di Messina.

Pronto Soccorsi, tempi di attesa con picchi che superano le 8 ore. Tra carenza di personale, turni massacranti, fuga di professionisti e aggressioni all’ordine del giorno, ecco i tre ospedali tra le realtà più critiche oggi in Italia. "I Pronto Soccorsi italiani continuano a essere sovraffollati e in perenne sofferenza e si confermano il grande anello debole del nostro Servizio sanitario nazionale. Da anni, il nostro Sindacato, racconta, con mirate denunce frutto di accurate indagini, la situazione letteralmente drammatica delle aree di emergenza-urgenza degli ospedali da Nord a Sud, che si acuisce durante i mesi estivi, con il fisiologico aumento di accessi nei pronti soccorsi", spiega il sindacato. 

"Ed ecco allora che i nostri pronto soccorsi, che in alcuni casi si trasformano in vere e proprie polveriere, diventano così lo specchio fedele dei disagi e dei disservizi delle nostre aziende sanitarie, realtà di lavoro quotidiana di professionisti sempre più stanchi e logorati, costretti, più che mai nel periodo estivo, a turni massacranti che non fanno certo il paio con quella valorizzazione economica da anni ferma al palo. Nel caso degli infermieri dei pronto soccorsi, poi, siamo di fronte a situazioni intollerabili: turni anche di 16-17 ore per coprire l’assenza dei colleghi e compensare quella degli Oss, con una drammatica esplosione di casi di demansionamento".

"Ed ecco che, giorno dopo giorno, aumentano le richieste di trasferimento, proprio per quelle condizioni di lavoro inaccettabili, fomentate da aggressioni e violenze, che in Italia, in particolar modo in estate, sfiorano i 4-5 casi a settimana, con al primo posto proprio le aree di emergenza-urgenza e con gli infermieri sempre più vittime sacrificali. E’ questo il quadro a tinte fosche dei pronto soccorsi italiani. Facendo un passo indietro, le indagini ci rivelano che i problemi non sono certo nati ieri, con i nostri  pronto soccorsi che nel 2023 hanno fatto registrare 18,27 milioni di accessi: di questi, però, oltre 1 su 5 - il 22%, pari a circa 4 milioni -  considerabili  impropri ed evitabili, in quanto sono risultati codici bianchi o verdi, palese evidenza di una  preoccupante inefficienza, quella della  sanità di prossimità, che dovrebbe  permettere di snellire i casi meno gravi".

"In estate l’aumento del 20/30% di afflusso di pazienti nei pronto soccorsi, in particolare nelle zone turistiche, è una percentuale più che normale: sono però i nostri ospedali ad essere impreparati ad affrontare tale surplus di accessi, con la media dei tempi di attesa per i cittadini che si innalza pericolosamente, tra le 4 e le 5 ore per soggetto, fino ad un picco di 8 ore e mezza fatto registrare nei casi peggiori già quest’anno. Nursing Up, dopo un accurato lavoro di indagini durato alcune settimane, lavorando di concerto con i nostri referenti regionali, è in grado di raccontarvi quali sono in questo momento le realtà più critiche".

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