Dopo l'appello disperato dei genitori e l'avvio di una raccolta fondi per accumulare 220mila dollari arriva la svolta: la piccola Mariarosaria Graziuso potrà operarsi a Boston.

La bimba ha 8 anni ed è gravemente malata al cuore, una patologia rara che sta compromettendo la sua piccola vita: per salvarsi ha una sola possibilità, dopo essersi già sottoposta a due interventi, purtroppo non risolutivi in Italia, dovrà recarsi a Boston, dove ad attenderla vi è un'equipe medica specializzata in questi delicati interventi chirurgici. Mariarosa è affetta dalla nascita da una cardiopatia denominata 'Trasposizione dei grossi vasi congenitamente corretta', in pratica la posizione dei due ventricoli e delle rispettive valvole è invertita. Purtroppo a seguito della seconda operazione in Italia il ventricolo sinistro è risultato, dalle ultime visite, in grosso affanno e la piccola necessita di un intervento salvavita in breve tempo negli Stati Uniti d'America, ove sono specializzati in questo tipo di cardiopatie.

L'intervento ha costi davvero proibitivi, per questa ragione la famiglia, non potendo permettersi una tale cifra e non potendo contare sul servizio Sanitario nazionale, ha fatto appello all'intera comunità, aprendo una raccolta fondi online per permettere a Mariarosa di affrontare il viaggio che dovrebbe ridargli, dopo anni di tribolazione, una vita normale. Si è aperta una gara di solidarietà nei confronti della piccola residente a Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, che ha permesso ai genitori di accumulare i 220mila dollari necessari per poter affrontare la delicatissima operazione al cuore in America, al Boston Children's Hospital, a cui è stato effettuato il bonifico. Sulla vicenda interviene Giovani Gravili, presidente dell'associazione Nodi D'Amore e responsabile della disabilità dei gruppi parlamentari di Forza Italia: "se da un lato è quasi palpabile la gioia dei genitori che emozionati ringraziano di cuore tutti coloro che hanno contribuito ad aver donato a loro figlia la speranza di poter affrontare a Boston quello che si augurano essere l'intervento risolutivo dopo anni di sofferenza, dall'altro rimane l'amarezza di aver dovuto chiedere ai cittadini italiani supporto, anziché poter contare sul nostro sistema sanitario nazionale ed in particolare sulla Regione Campania. Può la vita di una bambina essere appesa alla benevolenza e alla generosità delle persone o al reddito dei singoli?".

Gravili chiede alla Campania "di farsi carico dei costi dell'operazione. Faremo di tutto affinché il sistema sanitario, si assuma le proprie responsabilità e rimborsi i soldi delle spese sanitarie sostenute da Maria e Giuseppe per la propria figlia, la vita di una bambina di 8 anni, affetta da una grave malformazione cardiaca dalla nascita non può e non deve essere condizionata dalla solidarietà della comunità.


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