Pompei/Castellammare. “Gli amici di Castellammare hanno problemi. Servirebbero 50mila euro per i ragazzi”. Così Vincenzo Cesarano, 66 anni detto ‘o’ muss’, fratello del capo clan di Ponte Persica Ferdinando (al 41-bis a L’Aquila a scontare 48 ergastoli definitivi, nonostante la laurea appena presa in Legge), provò a taglieggiare un noto imprenditore del mercato dei fiori di Pompei. Per questo i giudici della Prima Penale del Tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Laura Ciollaro) hanno condannato il fratello maggiore dello spietato ras ‘Nanduccio’ a cinque anni di carcere.

Il pm della DDA di Napoli, Maria Di Mauro, aveva chiesto per Vincenzo Cesarano (arrestato dalla Polizia nel 2014 dopo tre anni di latitanza, mentre sotto falso nome si nascondeva a Calarasi in Romania) una pena di sei anni. L’antimafia gli contestava pure l’aggravante dell’associazione mafiosa. Aggravante smontata dagli avvocati di ‘o’ muss’, i legali Antonio Cesarano e Filippo Trofino, cha all’unisono oggi parlano di “condanna assurda, inflitta solo perché il nostro assistito porta Cesarano di cognome. Lui col clan non c’entra niente. In 22 anni non ha mai scritto, né fatto visita in galera ai fratelli Ferdinando e Gaetano”. Vincenzo Cesarano è stato infatti assolto in appello a Napoli dal 416-bis, dopo una pena di due anni e sei mesi incassata in primo grado. Per questo il ‘boss malato’, con problemi al cuore, di diabete e di circolazione, ha già ottenuto un decreto di risarcimento pari a 250mila euro.

IL PROCESSO – LA MINACCIA. Due gli incontri avuti nel 2011, per l’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, da Vincenzo Cesarano con la vittima della tentata estorsione (vittima che dopo la denuncia agli inquirenti ha rinunciato a costituirsi parte civile al processo, ndr): uno direttamente in azienda, al mercato dei fiori di Pompei. L’altro nei pressi di un bar di Scafati.

Secondo la ricostruzione dell’antimafia partenopea Vincenzo Cesarano, nel corso del primo incontro, disse all’imprenditore: “Sai, ci sono dei problemi. Non voglio mettermi in queste cose, ma agli amici di Castellammare servirebbero 50mila euro per i ragazzi”. Alle prime resistenze della vittima lo stesso Cesarano, come emerso a dibattimento, aggiunse: “Facciamo una cosa: me la vedo io con gli amici. Facciamo 10mila euro”. Esborso da integrare con due ‘regali’ da duemila euro ciascuno a Pasqua e a Natale. Al secondo incontro invece, tenutosi quasi un mese dopo il primo, ‘o’ muss’ tentò l’ultima carta: 15mila euro in un’unica soluzione, senza più ‘bonus’ per le feste. Al nuovo rifiuto del commerciante, la minaccia: “I soldi non servono più e voi prendetevi le conseguenze”.

Nella foto, Vincenzo Cesarano arrestato in Romania. Il fratello del super-boss 'Nanduccio e' Ponte Persica' era considerato tra i 100 latitanti “più pericolosi d’Italia”. L’irruzione nella villetta di 'o' muss' avvenne alle 14:30 del 16 maggio 2014.  


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