Un presidio per accendere i riflettori su quanto sta accadendo all’Ospedale San Leonardo e insieme l’invito a promuovere tutte le iniziative necessarie a far cambiare le scelte e gli orientamenti assunti per l’Ospedale di Castellammare.  E’ questo il senso della nota inviata da Salvatore Vozza e Democratici e Progressisti alla Regione Campania, alla Direzione dell’AslNa3 Sud, alle Forze Politiche e Sociali.

“La Sanità da sempre penalizzata, subisce - anche per le risorse insufficienti previste nell’ultima manovra finanziaria - ulteriori colpi che ricadranno sulla qualità dell’assistenza   che i cittadini della Campania e del Mezzogiorno riceveranno. La mancanza di medici poi, per le scelte fatte nel passato, evidenzia che in alcuni casi diventa difficile mantenere aperti ed efficienti gli stessi pronto soccorso: il San Leonardo anche per questo aspetto è in fortissime difficoltà. In questo contesto così complicato e delicato, Castellammare, da una parte è destinataria  di una scelta forte e impegnativa  che la Regione ha fatto con il progetto del nuovo Ospedale e, dall’altro, rischia di ritrovarsi, nonostante l’impegno e l’alta professionalità di tutto il personale, della Direzione Sanitaria dell’Ospedale e della Direzione generale dell’ASL, con  il presidio  allo sbando e collassato.

Oggi, dopo che dal 1° febbraio è stata revocata, per ragioni che avranno sicuramente  forti motivazioni, la fornitura del servizio di medici dell’agenzia interinale per il fabbisogno dei turni in pronto soccorso all’Ospedale San Leonardo, la situazione è diventata davvero difficile.  Si rischia, infatti, dovendo far ricorso alle sole risorse interne  per assicurare la continuità del servizio e per coprire gli oltre 100 turni al mese, di attingere dai   reparti di Cardiologia, Neurologia, Medicina Generale, Otorino e Chirurgia.

 L’utilizzazione “impropria” dei medici dei reparti avrà come conseguenza che l’assistenza ai degenti subirà una drastica riduzione. Questa emergenza vera  che coinvolge  il San Leonardo, Dea di I° livello, nei fatti  un riferimento  per  l’area vesuviana e costiera, la si può risolvere solo con le forze che attualmente vi prestano servizio, o richiedeva una ricognizione più ampia rispetto sull’insieme delle strutture  dell’Asl Na 3 Sud ?  La sensazione che vi siano distretti con più medici, rispetto alla media degli altri distretti, che la stessa cosa avvenga per gli Ospedali, è forte e, nonostante tutto, spero  - aggiunge Salvatore Vozza-  che non sia fondata. Lo spero  perché altrimenti significherebbe  che alcune situazioni risultano ‘’protette’’  rispetto  ad  altre che vivono, invece,  in perenne emergenza.  Troppe cose fanno emergere, così come avevamo detto nel corso della Conferenza Stampa dello scorso 20 Gennaio 2024, preoccupazioni. Ci sono domande rimaste da tempo senza risposte. Ne evidenzio due:

Perché non parte l’emodinamica nonostante i lavori fatti e le risorse assegnate? Perché non arriva a conclusione l’annosa vicenda della realizzazione della terza sala operatoria?

Da solo così come si presenta la situazione il San Leonardo non ce la farà, rischiamo davvero incidenti e la vita delle persone.

 In questo scenario già drammatico, poiché l’organico dei medici delle varie discipline sia mediche sia chirurgiche non è adeguato agli utenti che affluisce al San Leonardo, si stanno aggiungendo in queste ore le richieste di dimissioni di alcuni medici che non sono d’accordo a coprire i turni in Pronto Soccorso anziché lavorare nei reparti di riferimento della propria specializzazione. Per dare un’idea della criticità di queste ore basti pensare che la Neurologia dovrà interrompere la turnazione dei medici in reparto in h24 e passare alla turnazione in h12, non garantendo in tal modo neppure la rete tempo dipendente della Stroke Unit e la guardia inter divisionale notturna. Il rischio è che, per garantire la presenza di medici e la continuità assistenziale, si debbano accorpare i reparti delle discipline mediche. E’ una soluzione, quella che si paventa, che se dovesse essere realmente portata avanti, sancirebbe  il completo collasso del sistema di assistenza del San Leonardo’’.

Da qui l’appello tutti insieme a mobilitarsi per l’Ospedale

“La città, il personale che vi lavora, aggredito e offeso da gesti e atti inaccettabili, meritano di più. La realizzazione del nuovo ospedale è sicuramente un primo atto che da forza al progetto di rilancio di Castellammare e del nostro territorio che deve avere però continuità nel sostegno alla struttura del San Leonardo e dei suoi medici, del personale tutto e offrire già oggi una sanità migliore ai cittadini.

Occorre la mobilitazione e l’impegno di tutti per bloccare questa deriva.  In vista delle prossime elezioni comunali i temi sui quali discutere anche con punti di vista diversi sono tanti , ed è giusto che le differenze si manifestino pienamente, sulla difesa del San Leonardo e della sanità pubblica forse , le forze politiche e sociali insieme ai cittadini, devono trovare un momento di convergenza e di iniziativa comune. 

Facciamolo,  promuoviamo tutte le iniziative necessarie che facciano cambiare le scelte e gli orientamenti assunti per il nostro Ospedale. Dimostriamo che insieme, senza nascondere le differenze o fare pastrocchi, siamo in grado di difendere la nostra città’’.

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