Hanno provato a spiegare le loro ragioni, stamattina, le donne di 'Catena Rosa'. L'associazione contro la violenza di genere alla quale, il 25 novembre scorso, è stato negato il patrocinio del Comune di Torre Annunziata per la manifestazione in Villa sul tema. Manifestazione già pronta a svolgersi, addirittura annunciata in città con avvisi pubblici in strada. Il sindaco Giosuè Starita, il giorno dopo il 'papocchio', dichiarò proprio a LoStrillone di aver "ritirato solo il contibuto economico alla Giornata (circa 3mila euro, a suo dire, per l'allestimento di un palco con service in villa comunale) a causa di un disguido tecnico degli Uffici nella preparazione degli atti per concedere i fondi".

LA REPLICA. "L'intervista rilasciata al vostro sito, da Starita, ci ha deluse profondamente - dichiara oggi piccata la presidentessa di 'Catena Rosa', Ada Ferri - . Le sue parole hanno messo in dubbio finanche la nostra azione di puro volontariato sul territorio, coi ragazzi, nelle scuole di Torre Annunziata. Avevamo richiesto un contributo con lettera regolarmente protocollata l'11 novembre (vedi foto in fondo, ndr) a Palazzo Criscuolo. Ci fu risposto dal dirigente Monda e dall'assessore alla Cultura Antonio Irlando che c'erano 1200 euro disponibili come residuo della festa del 22 ottobre. Eravamo sicure di fare la manifestazione poi, a 6 ore dal suo inizio, tutto è cambiato". Alle ore 14 del 25 novembre, in effetti, l'improvvisa telefonata dell'Ufficio Cultura del Comune: "La giornata internazionale contro la violenza sulle donne", a Torre Annunziata, non si è mai celebrata. "L'Ufficio - continua la Ferri - quel giorno comunicò che la giunta, appena riunitasi, non aveva approvato la delibera per concedere a 'Catena Rosa' 3mila euro di fondi. Mi chiedo: chi ha mai avanzato questa pretesa? Forse, qualcuno avrebbe voluto ottenere più soldi, strumentalizzando la giornata, per farsi bello agli occhi dell'opinione pubblica?"...

NESSUN INCONTRO COL SINDACO. "In due anni di attività a Torre Annunziata - rincarano la dose le attiviste dell'associazione - Starita non ha mai accolto le nostre richieste di incontro. Fa nulla, guardiamo avanti. Oggi vorremmo chiudere la polemica, chiedendo al Comune un gesto concreto: il Consiglio approvi finalmente la nostra istanza sulla rimozione delle pubblicità sessiste (presentata 6 mesi fa circa), aderendo inoltre alla convenzione 'NO MORE' contro la violenza di genere. Sarebbe il minimo, dopo quanto accaduto".

 


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Il rimpallo di accuse