E' stata annunciata come una svolta storica la recente indizione, ad opera del Comune di Terzigno, del bando per "ripulire" la discarica di Cava Ranieri, in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Tre milioni di euro il costo complessivo dell'operazione. La notizia ha ovviamente scatenato l'opinione pubblica e in particolare la rete di attivisti locali che, da sempre, tengono viva l'attenzione sullo scempio ambientale causato dallo sversamento illegale di rifiuti nell'intera area. Sulla questione è intervenuto pure lo studioso Gennaro Barbato, a capo del Comitato Civico Vesuviano: "E' assurdo - sottolinea polemico - che vengano spesi così tanti soldi per una proprietà privata. La mossa più logica per la riqualificazione di Cava Ranieri deve essere senza dubbio l'acquisizione da parte del Comune. La cava va prima acquistata e poi vanno fatti i lavori. Solo così - secondo Barbato - potrà esserci la garanzia che non verrà sprecato ulteriore denaro pubblico".

Il portavoce del Comitato si sofferma poi sulle dichiarazioni rilasciate al riguardo dal sindaco di Terzigno, il senatore Domenico Auricchio, per il quale la bonifica di Cava Ranieri "sarebbe realtà". "Non è vero - replica ancora Barbato - . Siamo fermi ai proclami e temo possa essere una trovata da campagna elettorale".

Di recente, il giornalista Francesco Servino ha lanciato anche una petizione on-line per "salvare" il sito: "Sono stato contattato da diversi parlamentari che, almeno in apparenza, si sono interessati alla petizione su Cava Ranieri. Gli unici che non si degnano di avere un colloquio con noi cittadini sono il sindaco e l'amministrazione comunale. Le stime parlano di 15mila tonnellate di rifiuti presenti nella cava, ma di che tipo di rifiuti si tratta? Dove sono tombati e come avverà la rimozione? Alcuni di essi sono sicuramente tossici, come verranno trattati? I cittadini hanno bisogno di garanzie, la bonifica deve avvenire in totale sicurezza".

Infine, ecco la proposta: "Se l'amministrazione comunale di Terzigno non è capace di provvedere a Cava Ranieri - concludono in coro Barbato e Servino - allora intervenga pure un imprenditore straniero, che acquisti la cava e si impegni a bonificarla. Speriamo venga aperto al più presto un tavolo di confronto".

 

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