TORREANNUNZIATA/BOSCOREALE. “Liberi tutti, le lotte sociali non vanno criminalizzate. Il popolo venga con noi fuori al Tribunale”. Cresce l’attesa per la sentenza di primo grado sulla sommossa anti-rifiuti a Cava Sari. Cresce anche così. Con volantini a tappezzare le strade del Vesuviano. A sei anni dall’apertura del processo – la rivolta contro la discarica voluta dal Governo nel Parco Nazionale è dell’autunno 2010 - saranno i giudici del Tribunale di Torre Annunziata a scrivere il verdetto. Appuntamento in aula martedì prossimo 22 marzo.

IL VOLANTINO-LA CONFERENZA. Un sit-in di solidarietà, nei confronti dei manifestanti alla sbarra, a partire dalle ore 10 fuori al Palazzo di Giustizia di Corso Umberto. Poi, dopo la sentenza, una conferenza stampa alle 18 nella sede de “La Stazione”, l’associazione di volontariato di via Giovanni Della Rocca a Boscoreale. Diversi gli appuntamenti messi in campo dagli attivisti del ‘Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana’. Appuntamenti che accompagneranno la giornata di martedì 22 marzo. Quella più lunga, quella del verdetto.

“Le lotte sociali non vanno criminalizzate – recitano i volantini distribuiti anche a Torre Annunziata, lungo il Corso principale - .  A 6 anni dall’inizio del procedimento ‘politico’ penale, che ha visto lo Stato incriminare parte della popolazione del territorio vesuviano, che combatteva contro la devastazione ambientale, il giudice sentenzierà sui reati contestati ad una parte degli abitanti, intrappolati nei meccanismi della repressione. Crediamo – concludono – sia necessaria la partecipazione di tutti/e per riattivare processi di solidarietà che il tempo ha contribuito a indebolire”. 

IL PROCESSO. Sono diciannove i manifestanti del ‘Movimento’ che ancora oggi aspettano la verità: minacce, resistenza, interruzione di pubblico servizio e diffusione di notizie false, le accuse mosse a vario titolo agli imputati. Per le vicende relative agli scontri con le forze dell’ordine, nell’autunno caldo di proteste al confine tra Boscoreale e Terzigno, il pm ha già chiesto l’assoluzione di nove attivisti (difesi dal collegio LegalTeam Italia/Europa degli avvocati Liana Nesta, Cristian Valle, Giorgio Bonamassa e Daniela Torro). I restanti rischiano una condanna da un massimo di 1 anno ed otto mesi a un minimo di 3 mesi.

CHIESTA INDAGINE SU POLIZIOTTI. I giudici, martedì 22 marzo, decideranno anche se inviare gli atti in Procura a carico di due poliziotti per falso ideologico e falsa testimonianza. La richiesta venne fatta al collegio - dall’avvocato del LegalTeam Liana Nesta – nel corso dell’ultima udienza del processo sui disordini a Cava Sari.

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