Un anno e sette mesi in Germania lavorando per Airbus. Prima una curriculum universitario, tra specialistica e dottorato in ingegneria, e nel mezzo anche il lavoro di tecnico e marketer di pannelli fotovoltaici. È la carriera del ventottenne Antonio Caraviello, nato a Torre Annunziata, ma da un anno e mezzo CEO del progetto ‘Sophia high tech’.

Si definiscono il ‘team delle cravatte rosse’, lui ed i suoi 3 soci Pierluigi Cirillo, Raffaele Sansone e Rocco Di Palma che, con il supporto dei professori di ingegneria della Federico II, Antonio Langella e Luigi Nele, hanno messo su un progetto che “Copre un bug nella produzione di attrezzature per testare le caratteristiche meccaniche”.

Sophia high tech. Con il linguaggio veloce di chi sa tutto del prodotto che vende, ma con particolari tecnici degni dei migliori manuali di ingegneria, Antonio racconta cos’è Sophia o meglio ‘il progetto’. “Abbiamo riempito un vuoto a livello europeo: produciamo macchine in grado di testare i vari valori dei compositi, quei particolari materiali che possono essere fino a 4 volte più leggeri delle leghe di acciaio ma 5 volte più performanti”. Ma non solo, “Oltre ai prodotti offriamo anche servizi di ingegneria: dal CAD al calcolo FEM, dalle simulazioni al pc ai crash test. Lavoriamo molto con il settore dei trasporti, in particolare con quello aerospaziale”.

Lo studio, in un capannone alla periferia di Castello di Cisterna, ricorda l’approccio delle grandi S.p.a internazionali di tecnologia. Tavoli da lavoro, angolo per riunioni e cartelli che raccontano il progetto sparsi ovunque. “I ragazzi che lavorano qui con noi devono essere i primi a crederci, sono i nostri stakeholder di primo livello. Non mi piace lasciare nulla al caso, per questo è nata la storia delle cravatte rosse”.

Quello che conta a Sophia è il lavoro come valore umano: “Ci siamo commossi quando abbiamo fatto firmare i contratti a tempo indeterminato. I co.co.pro li ritengo inutili e dannosi. Che senso ha formare personale ‘a tempo determinato’ e poi lasciarli andare in altre aziende?” Il discorso di Caraviello, in effetti, non fa una grinza. Per essere una neonata pmi, hanno creato 7 posti di lavoro, 1 stage di formazione e 3 posti per tirocini. Sono stati ammessi alle agevolazioni ‘Smart & Start’ di Invitalia e lavorano “Per la sensibilizzazione del rientro dei cervelli”.

Progetti per il futuro? “Fare formazione, stringere partnership con enti esterni e dedicarci a pubblicazioni accademiche”.

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