Fu stroncato da un malore a 49 anni dopo un infinito calvario in tre ospedali. Un'odissea terminata con il più tremendo degli epiloghi. Si stringe il cerchio attorno ai presunti responsabili della tragica morte di Giuseppe Poetini, chef di Torre del Greco morto nel 2017. Dopo sette anni al via il processo per i medici Valentino Agostelli, Maria Costanza Focone, Di Stasio Modestino, Alberto Vittorio Tura e Eliane Barbato. 

A ripercorrere ancora una volta la dolorosa vicenda è l’avvocato Antonella Sindona, legale della famiglia. “Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre del 2017 Poetini avvertì fortissimi dolori allo stomaco. Si recò al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco per effettuare degli accertamenti. La situazione apparve subito grave. Aveva un’emorragia in corso causata da un’ulcera duodenale e quindi fu predisposto subito il trasferimento nel reparto di rianimazione dell’Ascalesi”.

Dopo un iniziale miglioramento il quadro clinico del 49enne si aggravò nuovamente. “I medici decisero di effettuare un'altra gastroscopia per capire la causa dello scompenso. I valori dell’emoglobina continuavano a scendere e quindi fu disposto l'ennesimo trasferimento, stavolta all’ospedale Cardarelli di Napoli – spiega l’avvocato Sindona – Giuseppe arrivò lucido e cosciente ma la situazione precipitò in poco tempo. Fu stroncato da un malore e il suo cuore si fermò di colpo. Una morte ingiusta a cui è impossibile rassegnarsi. I familiari hanno il diritto di sapere la verità".

Sarà il processo a stabilire le cause del decesso di Poetini e le eventuali responsabilità dei medici imputati. Fari accesi sugli ultimi giorni di vita di Giuseppe, padre di due figli di 14 e 17 anni strappato all'amore della sua famiglia.

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