La vicenda della chiusura della scuola De Prisco, disposta tramite ordinanza dal sindaco Balzano, ha scatenato il putiferio. In molti si chiedono come mai, magari in estate e prima dell’inizio dell’anno scolastico, non siano stati posti rimedi ai deficit della scuola. Non era certamente un segreto il fatto che il plesso dovesse essere messo a posto in alcune sue criticità. Il Comune di Boscoreale aveva contratto un mutuo di 398.915.00 euro per la manutenzione straordinaria del plesso scolastico oggi chiuso, salvo, poi, in seguito ad una delibera di giunta comunale dello scorso dicembre (n. 119 del 7/12/2016), distrarre quasi la totalità questi fondi (377.046, 54 euro) dalla scuola per destinarli a lavori di “riqualificazione di aree adiacenti l’Antiquarium”. Balzano invita a “portare pazienza in questo momento difficile”, essendo “consapevole che la chiusura del plesso scolastico comporterà dei disagi in particolare agli alunni”. Spiega di non aver avuto alternative. “Inibire l’accesso al plesso, era un nostro preciso dovere e obbligo per garantire l’incolumità e la sicurezza di alunni e personale scolastico”. Tuttavia, la distrazione dei fondi, seppur giustificata, in delibera, da esigenze di bilancio, resta.

QUESTIONE ‘VECCHIA’. Ed è stato proprio questo il punto critico che, già lo scorso anno, aveva sollevato proteste nell’opinione pubblica. In particolare, l’Associazione “Il Melograno” aveva denunciato che “la scuola non fosse più una priorità per l’amministrazione dell’epoca”, che è quella attuale. “In un momento in cui si dibatte, anche a livello nazionale, di tutela degli edifici scolastici e di sicurezza per i nostri scolari, - affermavano - l’Amministrazione Balzano fa scelte opposte dimenticando la Scuola e favorendo progettazioni ferme da circa venti anni”. Ed, oggi, Luigi Buffone, ex consigliere comunale ed esponente di rilievo dell’associazione, rincara la dose, considerata la recente chiusura del plesso. “La chiusura del plesso di via De Prisco è la conseguenza di quanto non fatto dall’amministrazione – spiega - Oggi le pressioni dell’opinione pubblica dovrebbero portare al ritiro di quella delibera. Quelle risorse dovrebbero essere utilizzate per la messa in sicurezza della De Prisco o di più scuole”.

MALA GESTIONE? Oltre a rimarcare la distrazione di fondi, Gennaro Langella, all’opposizione in consiglio comunale, si sofferma su quale potrebbe essere il futuro del plesso. “Nel caso in cui i risultati dei saggi da effettuare fossero negativi, - spiega - ci sarebbero degli interventi importanti da fare e rischierebbe di saltare l’intero anno scolastico. Si dovrebbero fare controlli globali della struttura e, per rimetterla in sesto, servirebbero dei fondi che, al momento, il Comune non ha. Non voglio fare allarmismo, ma bisogna avere la coscienza di comprendere come stanno realmente le cose”. Una gestione della problematica che, secondo Langella, è stata sbagliata dal principio. “Si sarebbe dovuto effettuare un piano – chiosa - per capire lo stato delle cose, con delle tabelle di priorità. Niente di tutto questo è stato fatto dall’amministrazione Balzano. Chiederò di approfondire la tematica in consiglio comunale”.

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