“La riconversione della ferrovia Torre Cancello rappresenta il delitto perfetto. Con l’alibi della sostenibilità si uccide Torre Annunziata”. L’associazione “La Paranza delle Idee” si schiera contro l’inizio dei lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale “Dal Vesuvio al Mare”, che attraverserà il territorio compreso tra la città di Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, passando per Boscoreale e Terzigno.

“L’avvio delle opere – ha spiegato il presidente dell’associazione Claudio Bergamasco - ci fa notare che mentre gli altri importanti porti del Sud Italia fanno a gara per accaparrarsi i 2 miliardi di euro in arrivo per il loro potenziamento (tra i quali 250 milioni solo per la realizzazione dell'ultimo miglio ferroviario o stradale) quello di Torre Annunziata, che già aveva al proprio interno una stazione ferroviaria e si trovava lungo una linea in grado di collegarlo con gli interporti di Nola e di Marcianise, viene privato di una prospettiva di sviluppo per far posto sul territorio oplontino a una ciclopista che terminerà tra le cisterne degli idrocarburi e ciò proprio quando è maturata la possibilità di ripristinare le infrastrutture preesistenti”.

Le amministrazioni che hanno governato la città hanno parlato di quest’opera come di un’opportunità per la città, “ma la verità – ha continuato - è che in tutti questi anni hanno con scelleratezza avallato un progetto che, per portare qualche relativo beneficio ad alcuni piccoli centri dell'entroterra vesuviano farà di Torre Annunziata l'unica città della Campania con un porto mercantile senza collegamenti ferroviari, sabotando così pure il tentativo di portare nello scalo il servizio passeggeri”.

Una stoccata anche ai politici locali: “Nessuno si è mosso nemmeno quando sono state proprio delle associazioni ambientaliste – ha precisato Bergamasco – come Green Italia e FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), a criticare la folle idea di eliminare una ferrovia per fare al suo posto una ciclabile dall’eccessivo costo al km, sette volte più della media, e dallo scarso beneficio ecologico, a rilevare gli svantaggi per Torre Annunziata e a proporre perciò delle modifiche progettuali. Quelli che, più di tutti, avrebbero dovuto difenderci non l’hanno fatto”.

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